Zuckerberg e la pioggia che va

La mattina del 5 ottobre 2021 il risveglio è stato strano. 
Il cielo grigio piombo prometteva acqua tutto il giorno, quel tipo di pioggia che ti bagna fin dentro le ossa, che ti lascia i piedi zuppi e il naso gocciolante.
Il caffè al volo mentre risintonizzo gli orologi digitali in giro per casa, pannello del condizionatore, forno, microonde insomma.
La sera prima ha piovuto, esattamente come sarà nel corso di questa giornata. Una pioggia violenta che ha allagato le vie pigre dello shopping. Nulla di drammatico rispetto alle piogge che hanno martoriato la Liguria. Solo grandi seccature.
Poi fra black out e pioggia è arrivato il sonno in capo ad una giornata strana e faticosa.
Strana, si. Anzi, insolita.
Insolita da una certa ora in poi, quasi che il giorno avesse un timer. Dal momento prestabilito tutto si sarebbe fermato, così da bloccare istanti e momenti, fino a provocare un insolito panico. Non strillato, no, interiore, quel disagio che non condividi con gli altri ma finisco col portartelo a letto. E dormirci assieme.
Pioggia, la luce che alla faccia del previsto ricaro dell'energia va e viene, il blocco totale, generale, addirittura mondiale del mondo social. E la sensazione guardandosi attorno che quest'ultimo sia il vero dramma. 
Il pensiero che per una sera nessuno potesse condividere storie, foto, impressioni ha creato un'ombra più cupa in una serata già buia.
Diciamo che l'impasse ha favorito abitudini sparite nel tempo; una chiaccherata col partner, un film senza distogliere lo sguardo dallo schermo, un vecchio SMS per salutare amici e familiari, un libro sul comodino da troppo tempo.
E poi il sonno, sotto la pioggia, un altro black out, i rumori poi del vicinato che si sveglia.
E i ritmi del mattino più lenti, meno curiosi. Solo uno sguardo veloce a qualche news, le elezioni amministrative, lo sport, cronaca sparsa qua e là. E il crollo inspiegabile della Galassia Zuckerberg che ha gettato nel panico e nella depressione adolescenti e non.
Un blocco totale del mondo social marchiato Zuckerberg, Facebook, Wathsapp ed Instagram che al guru social è costato molto più di un capitale nel lasso di tempo di una decine di ore. Il danno economico è senza dubbio rilevante è, imponente e sicuramente c'entra molto con algoritmi, aggiornamenti e quanto di tech sia incluso nel mondo social.
Il risveglio ha fatto guardare distrattamente lo schermo dello smartphone, senza l'ansia del messaggio inoltrato/ricevuto. Solo caffè, il vecchio telegiornale e lo sguardo al meteo che ripromette pioggia, forse per lavare lo stato d'ansia che ci aveva colto, impreparati ad un mondo provo di social.
Piove, è già mattina inoltrata e non smette, non lo farà neanche dopo. Il vento spinge le nuove da sud. A nord ci sono le montagne che stizzite respingeranno verso la città le stesse nuvole, più cariche di acqua. Penso alla Liguria, che appena piove un po' più abbondantemente si allarga, gli argini cedono, provoca smottamenti, al fuoco che brucia ponti e autobus e al viale sotto casa ricoperto di fogliame ormai maleodorante che nessuno passa mai a togliere. Ecco, in piccolo la mentalità amministrativa delle nostre città, un drammatico malcostume.
Peccato ieri sera non andassero i social per postare l'immagine. 
Cammino sotto la pioggia per correre al lavoro.

Commenti