L'aria che tira

Difficile non provare un senso di rabbia e fastidio aprendo i giornali, aprendo i social (qualsiasi) ieri, stamani.
Leggere insulti, teorie pseudo complottistiche, nei commenti posti appena sotto la notizia della morte del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli ha l'effetto di un pugno alla bocca dello stomaco. 
Premessa; qualsiasi commento simile letto sotto notizie simili per persone comuni ha avuto lo stesso effetto perché vuol dire troppe cose, ha in sé una spia preoccupante dei tempi che viviamo.
Nel caso specifico di Sassoli ha avuto l'effetto di una onda malevola, fomentata dall'odio gratuito di chi in fondo non sta aspettando altro per vaneggiare delle proprie convinzioni.
L'esultanza macabra quando qualcuno muore lascia esterefatti, mi lascia senza parole perché penso che chi le scrive, chi esulta legando a doppio filo tutti gli avvenimenti al Covid, al vaccino, è spesso un genitore come me, una figura quindi che deve educare un futuro uomo, una futura donna. 
E queste sono le basi dei nostri giorni, figlie di un certo lassismo della stampa on line (dove ormai per on line si intende la sola libertà di dire quello che ci passa per la testa) e del mondo effimero dei social. Le stesse frasi deliranti urlate a seguito della scomparsa del Presidente Sassoli le si possono udire all'uscita di una qualsiasi scuola, che un qualsiasi genitore si sente in dovere di urlare il proprio volgare disappunto.
La prima riflessione che riesco a fare è che su alcuni argomenti tristemente attuali dovrebbe scendere un velo di silenzio, pesante, quasi un silenzio radio totale per evitare "mi piace", il contraddittorio che diventa proselitismo.
La seconda è che il lungo inverno della pandemia ci ha resi cattivi, sospettosi, facili alla rissa verbale e al "dagli all'untore e alla stampa di stato che non dice la verità".
Mi informo da sempre e da sempre ragiono con la mia testa e oggi come oggi la razionalità con cui mi rapporto alle cose, alle persone ed agli eventi vacilla di fronte a tanta cattiveria, ignoranza, violenza, fisica e verbale.
È una conclusione triste specie perché l'input me lo dà il dispiacere di leggere che un giornalista ed un politico davvero apprezzato da tutte le parti politiche, che non è più tra noi, venga oltraggiato liberamente da chi vale meno di nulla.

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