Il caffè che non va giù

Il giornale la mattina è un rito, assieme al caffè ai suoi aromi e il ritmo ancora giocoforza lento. La testa libera è pronta, leggo, sorseggio, sfoglio, rileggo. Ecco.
Azioni quotidiane da un numero imprecisato di anni oramai, stamani però è diverso.
Il caffè non va giù.
Leggo, rileggo, non riesco a bere.
Leggo di persone in altri contesti giudicate intelligenti, filosofi, maghi della televisione che hanno dato vita ad un movimento, più probabilmente un agglomerato di individui figli dello stesso pensiero, dal quale esternando il loro pensiero, espongono le loro convinzioni sempre, badate, sempre avvalorate da dati reali, realistici.
Niente, il caffè stamattina ha un sapore amore.
Ripenso a quando gli stessi individui pontificavano su vaccini e complotti; il passo da "no vax" a "no war" è breve, ci si crede, ci si autoconvince. 
E si parla, si pontifica, si portano prove e non ci si rende conto di quanto lontani ci si ponga dalla realtà, dal mondo che ti sta esplodendo attorno, addosso quasi.
Il caffè non scende, non avevo voglia di leggere cose simili.
Meglio andare.

Commenti