La scatola è grande, più di quello che pensavo. Arrivata prima, molto prima di quanto preventivato.
La prendo, la metto al centro del salotto, sopra un tappeto di cotone come se volessi evitare che si faccia male.
La guardo, mi cambio gli abiti del lavoro, mi preparo qualcosa per pranzo e ogni volta che attraverso la stanza la guardo.
Ecco, adesso la apro, ne guardo curioso quasi goloso il contenuto; so che cosa contiene, non ho idea di come possa essere realmente.
Tolgo il foglio di cartoncino che ripara il contenuto da un cutter troppo irruente. Eccoli.
Tutti. Belli. Miei.
Odore di carta, di stampa e rotativa.
Sono copie cartacee del mio primo libro, "Battiti", quelli dei miei ricordi.
Finalmente ordinabile in libreria.
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