Lunedì, inizio settimana, provi ad informarti e...
C'è un Boris Johnson oltremanica che dopo il Giubileo di platino, di platino!, della regina Elisabetta chiede ai conservatori come lui di dargli ancora fiducia, lui fischiato e sfiduciato dal londinese comune. Alla corruzione e alle bugie non si scappa neanche se sei al governo in quello che è uno degli ultimi imperi del pianeta.
Volto pagina e ci sono milioni e milioni di chicchi di grano che volteggiano nell'aria, si alzano e ricadono nei silos. È tutto grano destinato ad essere quasi certamente inutilizzato, invecchiare lì dove è stato raccolto senza poter raggiungere i porti di destinazione, Africa ed Europa occidentale che sia. Il grano è un'altra drammatica sfaccettatura del conflitto in Ucraina; mossa semplificata la Russia blocca i porti ucraini, il grano rimane lì, il mondo avrà fame, comprerà il grano russo e i silos ucraini finiranno al macero (o bombardati) con tutto il contenuto.
E da Kiev nuovamente sotto attacco a Bruxelles nella persona del buon Michel, Presidente del Consiglio Europeo che accusa la Russia dei crimini ben noti di cui di è macchiata suscitando le ire dell'ambasciatore russo che scandalizzato e offeso abbandona l'aula. I piani di pace cedono sotto polemiche altalenanti e ci si ritrova tutti nelle mani del sultano Erdogan e la sua Turchia. E non c'è forse da stare molto allegri. Da fastidio ripensare a questi ultimi cento e passa giorni di dolore e stallo.
Guardo una news italica. Parla di salario minimo, salario minimo che dovrebbe venir certificato da direttiva europea. Ma chi è d'accordo? Non i Landini e i loro sindacati che invocano tasse a chi ne ha di più, non i Brunetta che guardano oltre la funzione pubblica e pubblicamente dicono un "no" assoluto a questa cosa innaturale per la nostra economia. Non sono d'accordo in Confindustria che loro, dicono, i 9 euro l'ora già lì pagano. Ecco, mentre il governo rimane in silenzio, distante dalla realtà nostrana, parlano di salario minimo quei rappresentanti politici in odore di elezioni, amministrative e referendarie ormai prossime. Si percepisce in ogni articolo che se non fosse per la ricerca del consenso nessuno dei vari segretari, presidenti, dei partiti e partitini italiani si spenderebbe per il salario minimo.
Che per inciso darebbe la giusta dignità a tutti i lavoratori.
Ecco, mi sto disgustando abbastanza. Nuovo cambio.
Non va meglio.
Chiesa di Owo, dove sta?, domenica mattina. Santa messa, cristiani vestiti a festa, antitetici alle immagini che scorrono sugli schermi e sui fotogrammi nei giornali. Stesi a terra, riversi inermi sugli stessi inginocchiatoi destinati alle loro preghiere. 50 morti dicono le agenzie di stampa, colpevoli d'essere cristiani in Nigeria. Ecco, il giorno dopo nel Kogi, è sempre lì, un prete viene rapito. Chiudo, sfoglio, vado avanti.
E Gardaland dal quale tornare assieme alle amiche in treno?
Diventa trappola, trauma, disgusto, violenza, attacco. Peschiera del Garda suo malgrado diventa prima teatro di una maxi rissa con tanto di coltelli poi fermata ferroviaria dalla quale parte il viaggio nell'inferno di alcune ragazze molestate, violentate che diamine senza giri di parole, da ragazzi violenti, arroganti, un branco di miseria umana. E chi lo spiega a quelle ragazze che noi maschi non siamo tutti così adesso? Come si può permettere che queste cose accadano ormai così di frequente?
E non c'è una voce da parte di Palazzo Chigi, da qualche sede di partito a caso. No, dalle segreterie non esco o veline di sdegno, di condanna. No, adesso non si può, meglio parlare di Draghi, di dirgli di andare a casa che chiedere, ottenere, soluzioni definitive a queste derive violente.
E la speculazione, che c'è, diavolo se c'è, sui carburanti, con accise che salgono e scendono come la marea, come il vento, senza spiegare a me che leggo il giornale che fine fanno gli aumenti, le diminuzioni e perché gli quaranta giorni devo fare i conti con un prezzo diverso.
No, no, insopportabile tutto questo.
Come insopportabile la carenza della struttura ferroviaria che dopo il deragliamento venerdì scorso, venerdì scorso!, di un locomotore nei pressi di Roma ancora oggi che è lunedì rimane il ritardo, ritardi sui collegamenti con buona pace di chi lavora, studia, viaggia. Intanto scorre un weekend goduto da pm e periti meno dagli utenti.
Non leggo neanche le sport che il cielo è nero pure lì, perché l'azzurro dei cieli dell'estate 2021 pare essere lontano, in un'altra galassia inghiottito da un buco nero.
No, basta, chiudo tutto. Come lunedì è meglio finirla qui.
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