A metà giugno scopri di avere tanto tempo libero, forse troppo per i canoni abituali. I figli sono al mare con le loro mamme o stanno preparando l'esame di maturità ed io? Prendo la bici, la sistemo, la pulisco, la metto in ordine e ci salgo sopra. Con un trasporto sentimentale che sono troppo i giorni che non ci salgo sopra. È sempre stata il mio sfogatoio, del resto non usando mezzi a motore pubblici o privati, la bici era il mezzo migliore per arrivare direttamente al lavoro partendo da casa. 12 km al giorno, andata e ritorno, che si sono azzerati dopo l'ultimo trasloco ad 800 metri dal luogo di lavoro secondo Google Maps. Abbastanza per sentirne la mancanza e approfittare del tanto tempo libero per uscire a mettere km nelle gambe. Poca cosa, nulla di agonistico, solo sane pedalate a metà fra la campagna e il collinare ed un paio di salite verso il lago. Gli unici impegni sono per il weekend, un rientro al paese d'origine per vedere com'è cambiato dopo tanti anni, per vedere papà e fratello e tutti gli affetti che sono ancora lì.
In realtà la bici e il tempo libero mi servono per pensare proprio al weekend; da quando abito qui in Friuli non ho mai visto la Sagra del Pane, coi riti della mietitura, i costumi, i profumi soprattutto. Penso che il sabato presenterò ai miei concittadini il mio libro, i ricordi di una vita in paese, qualcosa che mi sembra lontano nel tempo. Non sarà un'impresa titanica ma se si ha la mia dose di timidezza può essere qualcosa di insormontabile. Ci penso mente mi alzo sui pedali in salita, mentre ridiscendo dall'altro versante della collina. Cosa posso dire? Scrivo due righe? Appunti, come prima di una riunione di lavoro? Può essere. Li penso tutti in mutande? Guardo un punto fisso oltre la platea? Anche. Arrivo a casa con la sensazione di aver fatto si un po' di im ma di avere in merito alla presentazione del libro un "grande boh in testa".
Mangio qualcosa di fresco e dopo i messaggi ai figli, aver ricevuto in cambio foto e vocali mi regalò un momento di pausa navigando qua e là per i miei social. Vedo insolitamente tante notifiche, le apro. Sono tutte notifiche legate al mio libro, alla presentazione che farò fra persone amiche. Provo lo stesso un po' di imbarazzo, lo stesso che provo quando qualcuno che conosco mi scrive che il libro è arrivato, che si ricorda anche lui della tal persona.
Il tempo libero mi ha fatto una stupenda sorpresa.
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