L'estate di Caronte

L'estate che arroventa il giorno e la notte non sta passando indenne, in nessuno degli angoli del mondo. E per una volta non si parla di paesi in guerra, di Ucraina o Russia, senza scordare per una volta i paesi del cosiddetto Terzo Mondo, Africa o Asia che sia.
Parliamo piuttosto di paesi civili, spesso citati ad esempio per valori sociali, di integrazione, industrie e progresso. Quei paesi che non sono più tanto lontani come pensavamo qualche anno fa, che sono industrializzati, ricchi, parte integrante del G7,8 e quanti siamo.
Negli angoli del mondo, a Copenhagen come negli Stati Uniti (e qui il discorso si può allargare a macchia d'olio) o nel disciplinato Giappone si spara, all'improvviso, come nelle scene del saloon nei vecchi film western. Si spara su obiettivi che per qualche ideologia malsana lo sono diventati. Si spara e si uccide perché lo scopo è quello è solo quello: colpire, uccidere. Non importa se davanti ci sono studenti, insegnanti, ex ministri, avventori di centri commerciali. Tutto il mondo in questa estate che ha l'odore del fuoco piange i propri caduti innocenti, vittime inconsapevoli di una follia.
L'ultimo in ordine di tempo, dopo i bambini e gli insegnanti di Uvalde negli Usa, dopo i clienti del centro commerciale di Copenhagen è l'ex premier giapponese Shinzo Abe. 
Tutti i cecchini sono stati presi, vivi o morti esattamente come nei film, e la cronaca lascia e lascerà spazio alle la rime, ai se e ai ma, al dolore e al ricordo. I perché verranno velocemente archiviati perché a volte è meglio fare finta che sia stata colpa di un episodio isolato, del gesto di un folle che vedere chiaro e tondo il problema. Il problema je altro non è che la facilità di reperire un'arma e portarla tranquillamente con sé. Il problema è questo ma oggi rappresenta un'arma, scusate il gioco di parole, a doppio taglio. Oggi i paesi del G7, 8 e quanti siamo vendono armi, il conflitto nel cuore vecchio dell'Europa rappresenta in questo caso un'occasione unica per chi commercia in materiale bellico e dare un freno ora va semplicemente contro le regole dell'alta e oscura finanza.
Così mentre Caronte ci arrostisce fin dalle prime ore del mattino piangiamo un'altra vittima della follia umana in attesa purtroppo della prossima, che ormai lo sappiamo già.


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