Ho bisogno di una guida che mi segua nelle fasi di questa tornata elettorale, quasi un corso di guida sicura per non uscire a mala maniera di strada. Adesso che è iniziato il mese di agosto per usare una metafora cinematografica, "il gioco si fa duro" e i presunti duri scendono in campo, a favore di camera con l'abbronzatura di chi per l'estate aveva altri progetti ma "gli altri"(altri a prescindere dal colore, dalla parte) hanno deciso di dire basta al governo Draghi e quindi è toccato correre nottetempo in infradito in Parlamento. Immagine un po' naif certo ma non credo molto distante dalla realtà, infrastrutture a parte. Se mi fermo ad ascoltare il mare per nulla calmo della campagna elettorale mi sento naufrago in un mare maleodorante.
Ho visto e sentito cose in questi giorni che neanche Roy Batty... coalizioni e promesse così innaturali che neanche nei 100 giorni di Salò... E penso che posso fermarmi qui.
Ho anche ascoltato, purtroppo per le mie orecchie le stesse promesse dei miei diciotto anni, ovvero trent'anni fa. E questa credo sia l'aggravante. Le stesse promesse illusorie, quelle che hanno lo stesso effetto del fumo negli occhi, che dovrebbero congelare l'elettore, bloccarne le incertezze e attirarne il voto: nel bel mezzo dell'estate nulla di meglio che promettere, ripromettere, scongelare vecchie frasi ad effetto, vecchi ponti sugli stretti, alberi e lavori, come trent'anni fa...solo più biascicati, come se a parlare fosse l'anziano nonno che vediamo solo a Natale e che solo in quell'occasione cerchiamo proviamo ad ascoltare.
Ecco, stiamo vedendo cose che forse non dovremmo più vedere.
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