Moment, pasticche o gocce già sul tavolo, accanto al caffè.
Il flacone di Maalox pronto all'uso che il reflusso e l'acidità di stomaco sono a forte rischio.
L'esomeprazolo come gastroprottettore nella dispensa in quantità industriale, che non si sa mai che tutto possa pure peggiorare.
La camomilla è quella con la melatonina che si cerca una spinta in più per dormire.
Fine giornata? No, inizio giornata con lettura del quotidiano annessa. Routine uguale a quella di tutti i giornali.
L'odore del caffè è la carezza del mattino che si scontra come un pugno con quello che leggo.
Non si sfugge alla campagna elettorale con vista sul 25 di settembre e forse è proprio questa la causa di tanti fastidio "interiori".
Vengo da una famiglia di sinistra, quella degli anni '70, '80, quella di Berlinguer, quell'altra di Craxi, quella colorata di rosso insomma e dopo tanti anni ormai che ho diritto al voto, che do la mia preferenza con sicurezza nel "colore", quello mio, quest'anno mi sento indifeso, quasi solo in un mare di indecisione.
Più leggo meno ci capisco, meno mi spiego da che parte gira il vento; tutto quello che leggo è uno zibaldone multiforme di sigle, siglette, codici. Leggo di coalizioni, di alleanze, di Patti firmati e cinque giorni dopo stracciati come scottex da cucina.
Leggo tutte le righe alla ricerca del nome che tanto mi manca. Nulla, non lo trovo, neanche negli articoli più piccoli, quelli in basso nella pagina.
C'è qualcosa, non so se definirlo partito, movimento, agglomerato umano,che mette vicino anime e persone diverse. Tante personalità diverse, così diverse che si annullano, che sono nulle come possono esserle le schede dentro l'urna elettorale.
Viene il mal di testa a seguire le vicende del mondo politico, di questo mondo almeno. Una fitta allo stomaco quasi che il caffè non scenda mi fa commentare in mala maniera i primi slogan provenienti da destra e da sinistra.
I crampi allo stomaco mi portano agli anni '90, anni di cambiamenti epocali e tristi, di paillettes, lustrini e tasse da togliere e mai tolte. Adesso rimangono i lustrini, le promesse, le stesse, volti invecchiato sotto il trucco e borbotii estremisti ad uso e consumo del popolo elettore. Serve un antidolorifico, qualcosa per l'acidità di stomaco, dell'esomeprazolo. Un cocktail per arrivare vivo al 25 settembre votare.
Già, chi però?
Dalla mia parte di appartenenza c'è il deserto di idee che ha partorito un mostro informe, incolore, inconcepibile altrimenti. E tutto questo mentre lo stomaco ha i crampi e il senso di solitudine politica aumenta. Come la certezza di stare facendo il possibile per dare al Paese la guida a destra.
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