Per chi è diventato genitore nel nuovo secolo ha condiviso buona parte delle giornate con i cartoni animati dedicati alla prima infanzia lasciando spesso come sottofondo le voci dell'animazione di Rai Yo Yo, canale dedicato ai programmi per i più piccoli, un po' per concedere uno sguardo colorato e divertente ai piccoli di casa e un po' (un po' tanto...) perché ad un certo punto le storie e i diversivi che da genitore inventi finiscono.
Ecco, inevitabilmente quindi i padri e le Madrid dei "millenials" hanno condiviso parte del loro tempo con una protagonista assoluta della TV per bambini: Peppa Pig. Cartone animato britannico che ha protagonista una famiglia di maiali la cui bambina, Peppa appunto, vive avventure piccole e grandi in modo innocente e assolutamente non violento. Vivono su una casa a più piani gialla sulla sommità di una collina simile ad un uovo di Pasqua, tutti i protagonisti vivono o lavorano in case poste in cima a delle (eccezion fatta secondo logica per la famiglia di coniglietti, loro vivono dentro la collina...). Peppa ha papà, Papà Pig, mamma, Mamma Pig (chiamati dagli altri adulti semplicemente Signor e Signora Pig, i principi insomma dell'educazione...) e un fratellino più piccolo chiamato George. Gli altri protagonisti sono tutti gli animali più comuni e conosciuti (pecore, cavalli, orsi bruni, lupi, conigli, tori, ecc) e sono umanizzati, antropomorfi, usano i mezzi di trasporto che usiamo noi, insegnano, curano, costruiscono case e strade, guidano scuolabus ed autobus, mangiano a tavola, fanno le ferie, vivono nella loro città il loro quotidiano.
Chiunque è diventato genitore dopo il 2000 sa a memoria la sigla ed il jingle della serie, non può non averla amata ed odiata al tempo stesso. Per mio ricordo personale (il figlio più piccolo ormai ha 12 anni e Peppa Pig è una parte della sua prima infanzia ormai) ricordo il caffè del pomeriggio dei giorni liberi o prima ancora quando capitava, la colazione assieme, con la musichetta di Peppa Pig e i disegni coi colori accesi, semplici come appunto quelli che potevano uscire dalla fantasia di mio figlio, simili al loro modo di vedere le cose, colorato e semplice, senza dubbi, cattiverie. Contrariamente infatti all'animazione di oggi tridimensionale Peppa Pig vive la sua vita in modo bidimensionale, come fosse uscita dall'album di disegno di vostro figlio. La maialina e i suoi amici vivono le loro avventure in maniera semplice aggiungendo nelle nove stagioni (risulta essere comunque ancora in produzione) poco alla trama iniziale, piccoli spunti al passo coi tempi certamente ma sempre senza scadere nell'ambiguita o nella violenza, né verbale, né fisica. Un cartone animato semplice come la vita che dovrebbe essere di chi li guarda, pulita. Una trama che si sviluppa di pari passo al mondo dell'infanzia dei nostri figli, al loro sviluppo quindi con richiami alla realtà ci mancherebbe. Anche genitori single, adozioni, il confronto con persone di paesi e razze diverse avviene nel mondo bidimensionale ma senza gridare allo scandalo, senza ricorrere alla polemica. C'è un bambino, in questo caso un cucciolo antropomorfo, di un altro paese, che parla un'altra lingua? Non c'è problema, Peppa e gli amici si inventano qualcosa per non farlo sentire isolato. Un compagno di classe ha due mamme? Il problema nel paese bidimensionale scivola giù dalla collina. Perché? Perché il messaggio che Peppa manda è che questi cuccioli sono semplicemente suoi amici, le mamme, i padri, sono persone che lei vede tutti i giorni. Un messaggio di una semplicità così pulita che a leggere le critiche di questi giorni (dal forte profumo maleodorante di campagna elettorale) chi è genitore fatica a comprendere.
Il cartone animato è una compagnia per i nostri figli, un divertimento di mezz'ora poi anche loro tornano alla vita comune, fatta di altri giochi e divertimento. Poi escono tenendo per mano o il papà o la mamma e si rapportano col mondo reale non più chiaramente bidimensionale. E con i protagonisti di questo mondo che spesso sono amici, colleghi, conoscenti dei genitori, dei nonni, dei fratelli, con le loro vite, i loro punti di vista, le loro scelte cui anche i bambini devono partecipare (chiaramente con il dovuto tatto e tempo, non scordando mai la loro età) perché non rimarranno bambini per sempre, cresceranno e le cose viste, sentite, apprese già in età prescolare ne condizioneranno poi la crescita. Cosa questa che una parte del mondo dimentica, un'altra, sul lato opposto finge di non vedere, cercando di intervenire a forza su aspetti che il bambino davanti allo schermo televisivo sicuramente non avrebbe notato, aspetti per i quali non avrebbe chiesto spiegazione alcuna.
Che poi la polemica feroce (in soldoni una parte politica fra quelle candidate alle elezioni del 25 settembre 2022 lancia strali sul fatto che Peppa Pig ha un amico con due mamme....) sia infilata quasi a forza nel contesto elettorale in cui quasi tutti i componenti politici degli schieramenti stentano ad emergere e l'unico punto di contatto sembra essere la tutela della famiglia tradizionale (detto da una ridda di conviventi, divorziati, infedeli, ecc....) fa venire più di un sospetto che lo stesso cartone animato non sia poi così conosciuto da chi tanto lo critica.
Peppa Pig che, per stare purtroppo al passo con gli eventi dell'ultima settimana, raramente ha avuto ospiti fra i suoi protagonisti (sul modello de "I Simpsons" per capirci) tranne una volta e non fu un animale umanizzato ma l'unico personaggio disegnato come realmente era circondato da cuccioli antropomorfi divertiti: la Regina Elisabetta II che riceveva a Buckingham Palace la scolaresca di Peppa Pig. Ecco, se una sovrana ha dato il suo assenso, divertito a quanto riferirono i media al tempo, perché qui da noi non si riesce a sorridere della collina a forma di uovo di Pasqua e del mondo bidimensionale e colorato e innocente di Peppa Pig?
Che poi, a voler essere maliziosi, per età, di chi ha lanciato la polemica, nella sua adolescenza spopolava "South Park" che mai nessun partito ha criticato o tirato in ballo ed era decisamente scorretto per gli anni '90, forse pure per oggi. Ma sostanzialmente credo che nessuno lo abbia tirato in ballo per il semplice fatto che era ancora (per poco) un'altra politica.
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