Eppure...
Sono passati giorni, mesi, e nulla sembra cambiato. Sensazioni spiacevoli di inizio anno, di un anno che di nuovo non ha nulla se non di nuovo le stesse cronache, fredde, belliche, rivoluzionarie, colorate di grigio.
Flash di momenti che il nuovo anno ha portato ancora con sé, fra di noi.
Eppure...
Leggendo le cronache di un anno fa potevamo coltivare minime speranze che qualcosa, qualcuno, cambiasse, migliorasse, mutasse.
Speranze legate con un filo sottile a piccoli episodi, flash passati in poche righe su giornali e televisioni.
Null'altro, nulla di più, l'indispensabile per poter sperare nuovamente nel nuovo che stava per arrivare. Ancora, di nuovo.
Eppure...
Manifesti, manifestazioni, manifestanti, sono tante le voci che in questo anno si sono alzate per ribadire l'esigenza di riprendere il controllo delle proprie esistenze in ogni contesto sociale, in ogni angolo del pianeta.
Sopravvivenza del pianeta, di noi stessi, sopravvivenza dei propri diritti, di nuovo verrebbe da dire ma di nuovo non è successo nulla, nonostante ogni cosa facesse sperare il contrario.
Nulla cambia purtroppo lo insegna bene la Storia, quella con la maiuscola, il Tempo ci regala spiragli di normalità, di tante primavere sbocciate a metà.
Siamo noi, io che scrivo, tu che leggi, che ci crediamo sempre e sempre ci fermiamo, incapaci di compiere un ultimo passo. Ci blocchiamo immobili, pronti a ripartire se fosse il caso ma non lo è mai.
Eppure...
Sembrava l'anno buono, quello più indicato a rafforzare quel filo sottile.
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