La Riforma fiscale e gli economisti alla tv

Giovedì sera, seconda serata alla TV, programmi di approfondimento si direbbe. I soliti noti diciamo. Ospiti dei vari programmi gli economisti, i vice ministri, le menti che per lavoro ed esperienza hanno più confidenza con i numeri. Quelli che leggiamo, cerchiamo di apprendere sempre con un po' troppa fatica.
Mischiata sapientemente al ricevimento dei parenti del naufragio di Cutro, dal governo in carica arriva la notizia, annunciata come "svolta epocale", della riforma fiscale. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla tanto ventilata, promessa, spiegata, riforma fiscale e le veline durante i tg hanno cercato di spiegarla a noi italiani seduti a tavola.
E sono iniziati i balletti con gli acronimi che tutti conosciamo ma che men che meno sappiamo analizzare, quelle voci presenti nel cedolino che il datore di lavoro ci rilascia ma che non ci fermiamo mai a tradurre.
Si parla come giusto che sia di Irpef, di Iva e di flat tax,  ovvero quella tassa piatta e quasi uguale per tutti (sempre suddivisa per fasce di reddito) che viene promessa e ripromessa ad ogni tornata elettorale prevalentemente dal centrodestra; agli albori di Forza Italia fu uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi, in tempi più recenti del leghista Salvini. Il centrosinistra a proposito ha sempre messo in campo critiche ed opposizioni, per li più affidando ai sindacati la propria risposta; Landini, CGIL, anche ieri non si è risparmiato dal tuonare contro la riforma fiscale e non è così lontano dall'aver torto.
Il Premier Meloni e il Ministro dell'Economia Giorgetti hanno messo assieme i termini più belli per illustrare la manovra, "attesa da cinquant'anni"(cit.Meloni) ma che probabilmente avrà gli effetti maggiori e positivi su chi "ha già molto" e non sul dipendente "da €1600 al mese". Le parole del Ministro hanno illustrato la riforma e annunciato i suoi tempi tecnici spiegando che sarà operativa in 24 mesi. Bene, saranno 24 mesi di economisti alla TV, tabelle con le percentuali sui giornali, dibattiti forse fintamente accesi fra governo e parti sociali.
Bene favorire le imprese, specie quelle più piccole in palese difficoltà anche in questo inizio 2023, bene allegerire la tassazione per chi più assume (e se non fai il parlamentare ti accorgi che spesso in tante attività i dipendenti impiegati sono sempre gli stessi...), bene i Leo ed i Cottarelli ospiti di Vespa in TV così come il taglio delle aliquote Irpef (da 4 a 3) e dell'iva sui beni di prima necessità; passi avanti da inizio legislatura ma forse avventati, annunciati con appunti fermi alla campagna elettorale 2022.
Mentre come detto a destra si gongola a sinistra si digrignano i denti e preparano barricate.
Routine per Landini o l'ormai habitué Conte, una novità piuttosto pesante per il segretario PD Schlein.
Ci aspettano giorni lunghi di numeri, economisti ed abachi sulla porta di casa.


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