Il momento storico attuale non mi lascia spazio a pensieri positivi, nonostante i miei tentativi. Che spiragli ci sono per il futuro? Oggi come oggi temo, nessuno. Nessuno perchè più che parole certe, autentici programmi leggo parole e ascolto discorsi che sembrano pensati come slogan, ad uso e consumo di chi condivide le stesse idee. La base elettorale quindi. La stessa base che applaude il proprio esponente e fischia il rivale, senza capire le parole dette dell'uno e dell'altro. Trovo semplicemente vergognoso che persone di settant'anni, politici navigati e acculturati adesso, in questo preciso momento storico intervengano con troppa facilità e leggerezza si argomenti che riguardano il paese, i suoi travagli e le sue radici. Trovo vergognoso il potersi prendere la libertà di sminuire fatti ormai conclamati, presenti sui libri di storia e impressi nella Storia del paese. Parole che vengono da alte cariche dello stato, che seguono altre parole sbagliate di altre cariche dello stato. Quasi che l'essere alla guida di un paese non avesse cambiato il clima intimo di un circolo privato o delle mura domestiche. Trovo ancora più vergognoso che si debba poi correre a riprendere in mano testi, notizie dei tempi (distanti ottant'anni ormai da noi ma ancora incredibilmente vicini) per spiegare, dare un mini o di disegno logico alle proprie affermazioni quando tutta la storia personale della persona porta alla convinzione che non si possa non sapere la verità. È forse questo momento storico la reale foto del paese, che fa fatica, che rischia da solo da farsi male, che rischia di perdere la fiducia dei vicini, che mi fa vergognare.
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