Il cielo è un insieme di nuvole scure, dei toni del grigio e del nero. Il cielo azzurro è nascosto dal fumo, dalle colonne nere che di slancio si allungano verso l'alto, senza interruzioni. Salgono verso l'alto ma partono dal cuore del terreno, dai cumuli scomposti di cenere e macerie a ridosso di mura di cinta, che circondano cortili, di case, palazzi, scuole, ospedali. Il cielo è sempre lo stesso perchè non cambia mai, solo nell'ultimo anno è diventato capace di nascondersi, mimetizzarsi al mondo che esplode sotto di lui. esplode quasi ogni giorno ormai. Non sembrano quasi essere ascoltate le proposte di pace che da più parti sembrano provenire, no, il cielo di Ucraina preferisce nascondersi dietro la coltre di fumo nero che graffia la gola e il cuore, l'anima. Preferisce nascondersi nel rombo artificiale di un proiettile che esplode, che entra nelle case delle persone, nelle vite quotidiane a ridosso di quei muri di cinta. E' un cielo lontano che osserva e forse neppure lui dall'alto sa capire davvero cosa sta accadendo e rimane ad osservare immobile, come si osserva una coperta addosso ad un nipote che non c'è più, che non sorride più. Osserva incapace di piangere, perfino di capire e comprendere. Spettatore inconsapevole della follia umana fuggita al proprio controllo. Il cielo di Ucraina attende una pace che ad oggi appare lontana se non impossibile dal realizzarsi nascosta anch'essa in chissà quali interessi economici e politici. E forse l'attesa non sarà breve, non arriverà con l'estate, i ritiri annunciati delle milizie, le invasioni a colpi di droni. Il cielo continuerà a nascondersi in altre colonne nere e fumose, sotto altri teli bianchi perchè il sospetto è che l'interesse di molti dei protagonisti di questa assurda guerra sia quello. E noi resteremo ancora seduti i silenzio, a guardare.
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