11 settembre 2023. Il caldo c'è e si fa sentire, è sera, da un po' di tempo non è più una sera come le altre. Credo siano 22 anni ormai che va così. Dopo cena accendo la TV sapendo già cosa troverò navigando fra i vari palinsesti. Le immagini non possiamo non conoscerle a memoria. Sono loro malgrado iconiche, specchio della follia degli uomini e del sacrifici di altri. Ricordi che affiorano di una giornata confusa. Faceva caldo anche allora. Non quello afoso di oggi ma quello gradevole di fine estate, purtroppo, "di un tempo". Era una vita fa, la mia intendo: ero sposato e andavo verso il primo anniversario di lì a pochi giorni, non avevo figli e mi trovavo immerso in quello che era il mio lavoro. Lavoravo nel settore della ristorazione, anche l'11 settembre 2001. Finivo nel primo pomeriggio, mai più tardi delle 15 e avevo la mia piccola routine, abitudini e rituali. Uscito dal locale mi fermavo nel solito caffè, due parole col gestore, il giornale, il tavolino, qualcosa da bere. Chiamavo anche, a casa mia moglie o i miei genitori. Feci le stesse cose anche quel giorno. Non ricordo ancora oggi se attorno a me qualcosa fosse diverso, se ci fosse più silenzio. Mi sedetti dopo i soliti convenevoli sotto una delle vetrate in stile liberty che decoravano le vetrate del locale. Chiamai a casa, un per avvisare che avevo finito, un po' per abitudine.
"Hai sentito cosa è successo?"
Solo questo, niente di più. Ovviamente risposi di no, che avevo appena finito il mio turno. In una frazione di secondo l'essere umano ad una richiesta simile pensa a casa, ai genitori, ai parenti, agli affetti più intimi. Nulla di tutto questo.
"Hanno abbattuto le torri!"
Già, le torri, bastava quella definizione per identificarle nel mondo. Le torri erano fino a quel momento storico preciso le due torri gemelle, scopriremo poi tutti noi che erano identificate con torre nord e torre sud, che si innalzavano dal quartiere di Manhattan a New York e con altri cinque edifici costituivano il World Trader Center. Ecco, abbreviato in Wtc nei servizi televisivi e giornalistici per noi occidentali e non solo era in un certo qual senso l'icona di quell'America "che non dormiva mai" fotografata dal film "Wall Street" di Oliver Stone. Ecco, quella costruzione era quella America, anche quando nel 1993 provarono ad abbatterla con 600 chili di esplosivo nascosti in un furgone parcheggiato nei suoi sotterranei. Non ricordo perché ma fortunatamente le vittime furono solo 6, anche se mi rendo conto che il "solo 6" è davvero brutta come espressione.
"È da quando sono rientrata che non parlano d'altro."
Ascolto ma non do molto peso, non capisco, non voglio capire, chi lo sa. È una notizia che apprendo ma lì per lì non mi sconvolge più di tanto. Forse perché non l'ho ascoltata attentamente, forse perché pensavo ad altro, forse perché il titolare del locale non mi aveva detto nulla. Non so bene. Finito il piccolo brunch pagai e mi incamminai verso casa. Non avevo uno smartphone come oggi quindi non avevo una tariffa che permettesse di navigare liberamente, dovevo attendere di arrivare a casa.
"Hai visto cosa è successo?"
No, nulla, adesso voglio vedere. La mia famiglia sta bene l'importante era questo aspetto ovviamente. Mi siede davanti la TV; vedo la baia di Manhattan e poco lontano dall'acqua vedo un gran polverone, che non vuol saperne di posarsi a terra. Vedo immagini dentro altri immagini di ambulanze, lampeggianti, polizia, mascherine, vigili del fuoco, gente ricoperta di polvere, cemento, amianto, asbesto. Cani con il muso bianco, fogli di carta bianca, da ufficio riempire l'aria e la polvere. La TV dice che che anche il Pentagono (sede di tutte le attività militari USA) è stato colpito da un aereo, che un'intera ala della struttura era distrutta, che un altro velivolo si è schiantato al suolo a Shanksville, Pennsylvania, presumibilmente diretto sulla Casa Bianca a Washington (si saprà qualche giorno dopo che i passeggeri impedirono ai terroristi di portare a compimento il loro piano). Gli inviati italiani delle varie testate riempiono il video. Nessuno era pronto credo a dare questo tipo di notizie. Due aerei sono stati schiantati sulle torri e hanno portato via migliaia di vite di gente come me, che andava solo al lavoro. La programmazione della sera viene giocoforza stravolta. Nessun film, programma di intrattenimento, documento. Nulla. Un unico reportage a scandire la cronaca di un giorno inimmaginabile. Non ho molte parole da dire; non le ha mia moglie, non le ha l'anziano vicino. È notte fonda quando realizziamo tutti, tutto il mondo credo, che il mondo dal 12 settembre 2001 non sarebbe più stato lo stesso. Le parole dell'allora presidente USA, George W.Bush, non lasciavano spazio ad altre interpretazioni. Sapendo chi erano i mandanti, sapendo dove si nascondevano i mandanti era chiaro che la conseguenza di un simile attentato si traduceva in una sola parola: guerra.
Si, guerra, per un lungo ventennio, fatta di leggi speciali, missioni speciali, il peacekeeping come termine edulcorante alla parola guerra. E il mondo è cambiato in quel lungo ventennio, chiudendo tragicamente il suo macabro cerchio lo scorso agosto, 2022. Sono caduti i dittatori, i regimi, sono state emanate e sfruttate leggi speciali, al limite dell'umano, sono cambiati gli equilibri di potere. È ripartita senza scordare quella tragica giornata la vita nel sud di Manhattan; sono stati ricostruiti palazzi e un enorme memoriale al posto delle torri gemelle. I dittatori caduti non sono tornati ma forse il nuovo imposto non è meglio del vecchio, ma questa è geopolitica. I nemici che abbatterono le torri sono stati presi, sconfitti. Il viatico per una nuova vita; niente affatto. Alcune cose sono rimaste invariate, alcuni regimi ad interesse americano finito sono ritornati più feroci di prima, ma anche questo disinteresse rientra nell'ottica della geopolitica.
La vita è inequivocabile cambiata quell'11 settembre del 2001 per tutti noi, anche se non direttamente coinvolti. Voli, missioni, caduti, arresti, rimpatri, ricostruzione. Un ventennio da osservatori in alcuni casi, da caduti in altri. È notizia di questi giorni che i resti di altre due vittime delle torri gemelle hanno un nome. Molti rimangono ancora anonimi. Quel giorno ho assistito passo passo alla cronaca di una tragedia e non è stato facile scordarlo. Neanche tutti gli eventi che ne sono scaturiti in seguito.
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