Succede che a forza di correre, di tirare la corda, il corpo ti chiede una pausa, un momento per un lungo respiro e cercare di recuperare le forze.
E allora ti inventi un colpo di teatro, qualcosa che ti aiuti a passare in un modo o nell'altro questi giorni di pausa forzata.
In fondo il mal di testa certifica che in qualche modo una testa ce l'ho ancora e quindi posso metterla in funzione. Sono in attesa di nuovo invio da parte del mio editore (eh, fa ancora strano poterlo dire e soprattutto sentirmelo dire!) degli interni per il nuovo libro quindi non ho scadenze immediate in quel senso e il lavoro mi consente di seguirlo in una modalità non peculiare del mondo retail ovvero in smart working, almeno per quella parte di lavoro che altrimenti svolgerei seduto alla scrivania del mio ufficio.
Prendo quindi il quaderno azzurro che un Babbo Natale particolare mi ha consegnato e lo inauguro sotto l'egida del protocollo INPS.
La copertina è rigida, azzurra, un pò come il mare, un pò come il cielo, con disegnato un faro in bianco e nero.
Questi giorni sono i giorni giusti per scriverci sopra le prime parole, per far andare la matita.
Il quaderno è un " secret Santa" che arriva direttamente dal lavoro.
Penso che tutti abbiamo uno o più colleghi con i quali con il passare del tempo si instaura un rapporto più solido, più vero. Ecco, capita anche a me ci mancherebbe, e quindi il "secret Santa" è una conseguenza di questo rapporto.
Il mio appunto è un quaderno, il suo candele, quelle che quando le accendi la prima volta poi diventano quasi una droga: le Yankee Candle. Entrambi i "secret Santa" sono apprezzati.
Il cielo sopra la città è pulito, c'è il sole che si riflette sui suoi palazzi, sulla qualità della vita migliore d'Italia, sulla recente certificazione di città più pulita ed elegante (su queste ultime attestazioni ci sarebbero mille e più cose da dire ma per questa volta sorvoliamoci sopra...), è un vero peccato non poter stare all'aria aperta.
Chiedo aiuto alle matite colorate, alle matite HB, ai pennarelli con la punta sottile, alle mie idee.
Qualcosa ne esce, qualche immagine mai definita che proprio non riesco a farle, qualche parola messa in rima che le accompagni.
Una, due, tre, arrivo a sei disegni diversi. Sei disegni che diventano sei piccoli post veloci per il mio blog, quello dove tengo tutti i miei pensieri e i miei disegni, quello che ha le parole che profumano di intimità.
Tutto sommato questo certificato medico ha i suoi pro e devo assolutamente approfittarne.
Commenti
Posta un commento