Il freddo di questo momento

Mi sfugge, qualcosa mi sfugge e mi duole, come un mal di denti improvviso.
Sono i giorni di fine gennaio, i giorni della Memoria, giorni dove il freddo è più freddo, pungente. Su ossa e pelle.
Ripenso gli anni della guerra, quella Mondiale, alle immagini che sono arrivate ai giorni nostri, alle immagini racchiuse dentro racconti che come il freddo entrano pungenti nella pelle,  nelle ossa, in cuore e testa.
Mi spingo avanti col pensiero, quasi a fuggire dalle immagini che prendono vita ma ricado in altre immagini, altri inverni, altro freddo. 
Attuali, degli stessi giorni che sto vivendo io che non vivo in zona di guerra ma ne assisto senza poter fare molto allo scoppio, all'evoluzione, alla tragedia. 
E sono immagini che rimangono anche queste impresse nella mente, mischiando al dolore l'incredulità che quasi novant'anni non abbiano cambiato nulla nell'uomo. Che la guerra, tutte e da sempre, le causa l'uomo contro l'uomo.
Fa freddo, sembra a volte interminabile, so che sarà così, che non finirà a breve.
Sarà sempre più difficile affrontarlo senza una chiara volontà a volerlo fare.

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