Come nuovi gladiatori

A Roma, a Roma.
Urliamo, reclamiamo, uniamo tutte le sigle prima che l'agricoltura finisca. Salviamo la nostra sovranità alimentare, difendiamo i nostri terreni.
E quindi a Roma, tutti a Roma.
Al Circo Massimo lancia in resta, novelle bighe per novelli gladiatori. Ma tutti uniti. Appunto, tutti uniti?
Non sembra. Chi dopo l'intervento del ministro Lollobrigida ha spento i motori convinto dall'azzeramento o dalla franchigia entro certi limiti dell'Irpef ha ripreso la strada verso casa, verso quei campi che però sembrano essere parte integrante del Green Deal europeo.
Ecco, come finirà? 
Cosa può fare il governo per portare avanti questo tema, l'agricoltura, così importante?
La legge di bilancio condivisa da tutta la maggioranza è stata forzata ulteriormente dalla "manovra Irpef" ma il futuro chi lo può spiegare meglio? Non solo agli agricoltori ma anche a noi che ascoltiamo tutte le voci senza apparente diritto di replica. Come proseguirà questa sorta di ristrutturazione in corso?
Il settore appare diviso anche su altri aspetti specifici: carburanti, prodotti fitosanitari, campi da lasciare incolti per citsrne alcuni. E sullo sfondo rimangono retribuzioni minime, regole troppo stringenti per produzione e vendita dei prodotti.
Quindi?
A Roma ma in maniera eterogenea come forse è giusto che sia essendo l'agricoltura nazionale eterogenea per morfologia, cultura e storia.
Al Circo Massimo si ma anche al Campidoglio, a Roma insomma.
È una protesta che investirà la campagna elettorale per le elezioni europee e che già da adesso mette in difficoltà il governo proprio per la varietà degli argomenti da affrontare.
Non sembra destinata a chiudersi a breve proprio per questa eterogeneità così ampia.
Certamente l'agricoltura è settore importante, vitale per tutti, per chi produce e chi è il consumatore ultimo.
Come l'affronterà il governo? Si riuscirà à modificare, quantomeno adattare alla realtà nazionale, le normative europee?
Non sembra facile, non a Roma né a Bruxelles.
A Roma, a Roma si dice. E si fa.

Commenti