Quattro anni un po' così

Nel 2020 speravamo che andasse tutto bene, chiusi per la prima volta tutti, tutti, nelle nostre case, tristemente e malinconicamente urlanti dai terrazzi cercando un moto di auto convincimento.
Urlavamo "Andrà tutto bene!", abbiamo imparato ad usare Teams, Zoom, Meet, qualsiasi piattaforma utile ad organizzare videochiamate, videoaperitivi, videocene, videolezioni...poi ne siamo usciti, a fatica, lentamente ma la pandemia che ha sconvolto il mondo, le famiglie, i rapporti umani ha lasciato strascichi livello umano che difficilmente in seguito siamo stati in grado di recuperare o rivedere. Forse è stato un dazio inevitabile da pagare o semplicemente ci siamo riscoperti più intolleranti.
La ripresa è stata una lunga rincorsa verso la normalità, un percorso ad ostacoli fra ricordino di mascherine e gel disinfettante e super bonus, bonus psicologo, bonus per ogni aspetto della vita per riportare tutto nei binari giusti. Post pandemia siamo ritornati un pò svogliati assistere alle evoluzioni del mondo politico, ai rimpasti di governo tanto cari alla politica di casa. 
Non paghi di questo ci siamo trovati circondati via social, per lo più ma anche fisicamente nelle piazze, della realtà alternativa che parla di complotti, di terra piatta, di no vax no posto, come se tutto insieme costituisse chissà quale grande disegno.
Il tutto mentre si cercava di fare finta di nulla ed andare avanti con la propria vita.
Colazione, lavoro, giornale, da Conte a Draghi e infine le elezioni politiche per la prima volta in costume da bagno. 
Più campagna elettorale quindi via social o in costume meno battiti e sotto la canicola estiva degli ultimi anni non si poteva. Risultando quindi eclatante, storico, forse anche un pò preoccupante i primi giorni, quasi ironicamente sopportabile i giorni seguenti. Ha vinto la destra, quella che da sempre urlava dagli scranni parlamentari dell'opposizione che ora finalmente saliva occupava legittimamente la plancia di comando di questo paese sempre più avulso su se stesso, cancellando con un vigoroso colpo di spugna pandemie, bonus, gli ultimi anni, dicasteri e buonsenso.
Quando gli elettori scelgono di non votare si azzerano anche le possibilità di critica; ci deve sempre essere ci mancherebbe ma costruttiva e non a prescindere, specie se il giorno del voto si sceglie di stare lontani dai seggi.
Cosa che non è accaduto con il primo governo della storia della Repubblica a guida centrodestra e soprattutto di un premier donna. Dato irrilevante se si lavora bene.  Ecco,siamo passati dalla pandemia e la cabina di regia al governo di centrodestra qua senza battere ciglio, presi a lanciare strali social allegando insulti a chiunque non la pensasse come noi. Dall'andrà tutto bene alle denunce, alle querele, alle crisi globali cuoi assistiamo.
Ci ritroviamo adesso spettatori preoccupati della guerra in Ucraina, sempre più un rischio per il resto dell'Europa. Spettatori preoccupati del genocidio a Gaza e dei missili israeliani. Spettatori coinvolti in questo caso (il comando della missione è italiano) della corsi internazionale nel Mar Rosso, zona di conquista dei pirati yemenita Houthi. E ancora, osserviamo le campagne elettorali in Russia (forse le più finte e farlocche degli ultimi anni), in America, quella che dovrebbe essere la democrazia più grande del mondo ma dagli anni di Desert Storm  forse  solo fra le mura di casa, dove i probabili sfidanti per la Casa Bianca saranno due ottuagenari diversi fra loro ma pur sempre ottuagenari. L'ex presidente Trump pare ora a corto di denari per alcune scelte politiche e private piuttosto azzardate, vicino al rieletto Zar di tutte le Russie Putin da sempre (un pò com qualche ministro tricolore diciamo), alle prese con incriminazioni e consensi elettorali in salita (parliamo pur sempre di America) e il presidente in carica Biden, in politica da sempre nelle fila democratiche, già vice di Obama, alle prese più con le crisi internazionali (in ordine temporale Cina e Taiwan, Russia ed Ucraina, Israele ed Hamas), con miliardi di dollari di aiuti economico militari girati al paese ucraino e fanno storcere il naso agli americani più con l'inflazione in aumento, calo dell'occupazione e un rischio default sempre presente. A compromettere i rapporti e il consenso fra i abitanti dei paesi aderenti alla Nato anche l'affermazione che alla guerra si dovranno preparare anche i civili.
Ecco, è dopo questa affermazione che tutto sommato i complottisti che lanciano crociate sui social contro le scie chimiche nei cieli, contro l'uso del pos (si dovrebbe aprire una finestra dialogo solo per quest'ultima affermazione), dei vaccini, contro chi crede che la terra sia rotonda appaiono divertenti come alcuni meme, quasi tollerabili. 
Come un ministro che scrive sgrammaticato, un altro che ferma un treno dove è più comodo, una che utilizza i contributi INPS nella maniera più personale possibile. Si potrebbe proseguire a  lungo volendo ma meglio fermarsi qui.
Andrà tutto bene ci dicevamo.
Già.

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