Riscrivere la Storia

Svegliarsi il lunedì mattina e ritrovarsi in un passato ingombrante, pesante. Quel passato che ormai è parte dei libri di storia.
Per essere studiato, compreso. Perché la storia insegna a patto che la si sappia leggere, interpretare.
Non è semplice così anzi, sembra che non lo sia mai.
Quello appena terminato è stato un weekend segnato dall'attentato in Russia, da altre morti innocenti che nell'immediatezza del fatto sono diventate freddi numeri di propaganda filo russa, filo ucraina, filo islamica a riportarci indietro nel tempo, agli anni della Guerra Fredda, agli anni degli ayatollah che minacciavano di riprendersi "le Russia" e poi ancora l'Isis, il sogno crudele del Califfato. Le morti.
Da usare come propaganda, come ai tempi che furono. 
Un attentato nel cuore di una guerra nel cuore dell'Europa, nel cuore di quella Russia che fatica a tenere sotto controllo quella parte asiatica -persiana, da sempre una zona geopoliticamente calda.
Ma la propaganda oggi guarda con entrambi gli occhi il momento storico ignorando quello che la Storia insegna. Crea un nemico e va in guerra (Ucraina), ne minaccia un altro storicamente ostile (Polonia) facendo sorvolare nel suo cielo un missile. Guarda forse da sempre la zona caucasica ed asiatica, dove le vecchie repubbliche federate alla defunta Urss ribollono di indipendentismo e islamismo. Qui però vivono anche le amicizie storiche della propaganda, quelle alleanze armate (Cecenia).
Storicamente i sono forse più chance di vedere quietati gli animiai confini asiatici che non nel cuore dell'Europa. 
E proprio questa crisi ormai biennale blocca di fatto tutto l'Occidente. 
E quando gli eventuali nemici sono bloccati nelle loro cancellerie nel supportare il rivale ecco che la propaganda prolifica, avanza, accusa, crea prove, prova a riscrivere la storia.
In maniera improbabile, come improbabile appare essere la fuga verso l'Ucraina dei terroristi del teatro Crocus quando tutta la zona, russa ed ucraina è in mano russe. Come improbabile appare la scelta degli stessi terroristi di non immolarsi come da drammaticamente conosciuto rituale dell'Isis ma scappare.
Si riprova a riscrivere la storia senza guardare alla Storia passata, agli errori di guerre immobili, lunghe, estenuanti, perse. 
I morti però rimangono nella contabilità bellica e nella memoria ma sembrano essere messi in conto dalla stessa propaganda.


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