Open to meraviglia

Mozione di sfiducia.
Giorno uno Salvini.
Giorno due Santanchè, vedremo.
C'è stato un momento in cui centro e sinistra hanno cercato di intessere improbabili alleanze per raccogliere i voti necessari per fare passare alla Camera la mozione di sfiducia per il vice premier, ministro delle infrastrutture, capitano, segretario leghista, Salvini per quei rapporti mai chiariti, e tutt'altro che chiari, con Russia Unita, partito delli zar Putin. Forse l'opposizione si aspettava la defenestrazione del ministro da parte degli alleati della coalizione al governo. Forse è stata vista, la mozione di sfiducia, come ottima occasione per mettere in crisi la premier Meloni.
Così non è stato perché come spesso avviene, al governo come fra colleghi di lavoro, chi è in difficoltà si ricompatta e giocoforza si consolida. 
Forse nel silenzio dei propri uffici FdI e FI hanno sperato che la mozione di sfiducia passasse ma non ci è dato sapere perché pubblicamente è prevalsa la volontà di rinsaldare la coalizione. 
E contestualmente rimarcare quanto l'opposizione vera e propria sia impalpabile, effimera. Destinata a vita breve e questo è senza dubbio il punto di forza della maggioranza, guardare verso i rivali e non trovarli.
Restano nell'aria dell'aula le parole di Salvini a chiarire che l'accordo con Russia Unita è finito, cessato. Sono state dette, oralmente e sono più volatili, leggere. Non c'è la percezione precisa di quanto siano dichiarazioni personali o suggerire anche se prevale per i più la seconda probabilità.
Il ministro delle infrastrutture può quindi tornare al progetto ponte dopo la toccata e fuga alla Camera del 3 aprile.
Il governo fa cerchio attorno al suo ministro in attesa della mozione del 4 che riguarda il ministro per il turismo Santanchè.
In questo caso non ci sono alleanze politiche ed economiche pericolose in ballo ma truffe ai danni dello Stato per fondi COVID-19 e mala gestione dei propri dipendenti come imprenditrice. Certo nel suo caso il discorso è a doppia lettura in quanto da imprenditrice si è rivolta allo stato della quale lei è esponente, quasi un cane che si morde la coda insomma. Vedremo come l'aula si muoverà ma già si sa che Italia Viva si asterrà e quindi un fondato dubbio che anche questa mozione venga bocciata è palpabile. 
Due ministri salvi o quasi salvi; la soluzione sarebbe stato un spontaneo passo indietro degli stessi secondo valori umani e personali ma si rischi di entrare in un mondo favolistico.
Open to meraviglia forse più per il mondo politico che per chi rimane fuori dall'aula.


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