Chi è il candidato ideale del centrosinistra? Perché c'è un centrosinistra? E se c'è chi lo rappresenta? E chi lo rappresenta cosa fa?
Il voto in Puglia è a Bari è messo in secondo piano dalle tragicomiche vicende del centrosinistra, dal PD in primis e poi dagli alleati in quel campo largo coltivato a maggese che coinvolge anche il M5S.
Poter contare in questo preciso momento storico sia sulla presenza del governatore della regione e il primo cittadino del capoluogo di regione sembra però sfuggire alle direzione di sinistra.
Se il PD punta forte sul codice etico dei candidati, sulla presentazione del curriculum del candidato stesso, scordando forse ad hoc, di entrare nel merito di inchieste, indagini, polemiche che hanno investito il partito facendo saltare tre giorni prima del loro inizio le primarie del partito.
Forse colpa di Conte e del M5S? Forse perché sembra, pare da affermazioni dell'ex premier, che né lo stesso Conte né la segretaria PD Schlein si sono chiamati, sentiti al telefono?
Possibile che Bari sia diventata l'ago della bilancia del centrosinistra? Possibile che le ultime amministrative in Abruzzo non abbiano insegnato nulla?
Possibile che nel momento di maggiore difficoltà del PD l'alleato pentastellato si insinui e mini l'alleanza per un pugno di voti?
In capo a due mesi l'alleanza comunque vedrebbe la sua fine, dopo le europee e gli election days regionali, quindi al netto delle proprie strategie di partito (vincere per il PD, sovrastare l'alleato per Conte) perché non separare subito le proprie strade?
Muoversi in autonomia ora sarebbe forse la soluzione migliore per i candidati e per i pugliesi già alle prese con intercettazioni e listino prezzi del voto di scambio (rigorosamente bipartisan). Porterebbe il singolo elettore a ragionare in autonomia, secondo propria preferenza senza ragionare troppo su chi è l'alleato, a chi andranno i propri voti in virtù degli accordi di alleanza.
Bari merita sicuramente un PD più presentabile di quanto fino adesso avvenuto.
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