Mandati di cattura

La giornata inizia così, leggendo. Leggendo news e commenti. 
La giornata inizia con la notizia che riguarda il procuratore capo della Corte penale internazionale che emette un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu, il ministro della Difesa dello stato ebraico Gallant e i leader di Hamas a Gaza.
Per tutti l'accusa è la stessa, cri ini contro l'umanità. Crimini efferrati risalenti al 7 ottobre 2023 durante l'assalto al rave israeliano che per i bombardamenti senza tregua (piccole pause che hanno raso al suolo città e vite) dell'esercito israeliano che hanno modificato per sempre, forse sarebbe meglio dire una volta di più, gli equilibri instabili della regione.
Il procuratore capo della Corte penale internazionale, il britannico Karim Khan, ha elencato con calma decisa i nomi e i capi di accusa al mondo intero attirando sul Cpi le accuse urlando allo scandalo davvero bipartisan delle parti in causa. Per Hamas e per Israele è uno scandalo che si mettano sullo stesso piano vittime e carnefici. Ecco, forse questo sfugge alle stesse parti in causa; sfugge che il limite fra chi attacca e chi difende si è sovrapposto, è implosi lasciando fra le macerie (di materiali, di vite...) odio e guerra. Lasciando sul terreno per generazioni un odio strisciante verso entrambe le parti.
Al di là delle dichiarazioni di parte l'opinione pubblica mondiale si è apertamente schierata contro il Cpi, contro l'inchiesta che ora verrà affidata ai tre giudici incaricati. L'inchiesta verrà affidata ad un giudice messicano, uno del Benin ed uno romeno. Non ha una data di scadenza e pertanto i tempi saranno più lunghi che veloci. Toccherà i delicati equilibri politico-economici-militari fra Israele e Usa, con gli Stati Uniti solidali con Netanyahu. Toccherà il ruolo dell'Iran nella regione, specialmente in questo momento storico che potrebbe coinvolgere anche la morte del presidente iraniano Raisi (incidente aereo, nulla di bellico parrebbe ma vista l'influenza iraniana sulle questioni palestinesi nessuna ipotesi può essere lasciata da parte). Iran che ha ribadito in questi giorni l'avvio di trattative in Oman fra Hamas ed Israele.
Iandato d'arresto del procuratore Khan porterà più l'Occidente a dividersi su questo conflitto, che è anche culturale e mediatico vista la divisione sulla questione fra i paesi occidentali, che Israele o Hamas a fermarsi.
Entrambi hanno ben chiaro che anche se cadesse Netanyahu e con lui il governo, ci sarà un nuovo premier a continuare la guerra nella Striscia di Gaza perché la strage di Hamas del 7 ottobre 2023 ha in qualche modo cambiato gli equilibri e i consensi non solo nella regione.
Forse il Cpi può aver sbagliato tempi e modi per annunciare il mandato d'arresto (mandato d'arresto molto più divisivo rispetto a quello emesso verso Putin per la guerra in Ucraina) ma seppur scomoda può essere una mossa giusta ed obbligata guardando al futuro e non solo al presente.
Forse i mandati d'arresto sono stati emessi proprio per stabilizzare il futuroa al momento non sembra avere sortito il consenso desiderato, forse sperato.
Molto ricorda il mandato d'arresto emesso contro il presidente russo Putin; il mandato d'arresto non ha spostato di un centimetro lo stesso russo e l'andamento della guerra in Ucraina. 
Il mondo occidentale appare una volta di più diviso su guerre e pace e non appare per nulla irreale che questi mandati d'arresto internazionali abbiano una ricaduta sull'andamento e sull'esito delle prossime elezioni europee.



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