Euro tornata elettorale

A pochi giorni dal voto, forse già dentro il voto in realtà. Manca poco all'euro tornata elettorale. Si è iniziato, giovedì 6 giugno, in Olanda e nei Paesi Bassi pare che per alcune forze politiche non sia andata come sondaggi indicavano.
Nel resto dell'Europa, negli altri 26 paesi in verità, il voto ha assunto un carattere di referendum personale dei candidati, che si tratti di governo o di opposizione. Ed è forse questo l'aspetto più contro erso di questo voto.
Detto velocemente che oltre confine non stanno meglio di noi, chi rischia di più nel nostro paese nel segreto dell'urna?
Quale forza politica uscirà vincitrice e quale con una nuova, eventuale, sconfitta sulle spalle?
Nei mesi precedenti i giorni dell'euro voto la campagna elettorale ha virato in tutte le forze politiche sullo scontro personale, sul riconoscere più i demeriti altrui che i propri meriti, con i soliti noti che si sono inerpicati in polemiche stucchevoli al limite del fastidioso portando lontano, molto lontano l'elettore.
Il focus è, sarebbe, l'Europa ma non è stata toccata che di striscio nelle diverse campagne elettorali che ci hanno accompagnato al voto. Più facile rimanere all'interno del proprio recinto, sparlare e puntare il dito. Poche le idee e ancora meno il coraggio di esternare le proprie idee. Sono pochi i volti e i nomi capaci di trascinare e coinvolgere l'elettorato. I vip, quelli che compongono il governo, l'opposizione e quei partiti che vivono un po' qui e un po' là hanno rivestito queste elezioni di un carattere personale, un giudizio sul loro operato e del loro partito perdendo palesemente di vista cosa significhi rinnovare l'Europarlamento, le politiche europee e fare parte du un unico, geograficamente grande, stato.
Meglio pensarle come un referendum su se stessi, sulla pochezza politica e su quanto si pensa di aver fatto, o tolto, al paese. 
Non ci sarà da stupirsi se come le ultime tornate elettorali prevarrà un discreto assenteismo; un po' per l'assurdo calendario elettorale in corso spalmato com'è in quattro giorni, un po' per i candidati civetta e per i candidati improbabili presenti nelle varie liste, un po' perché nell'elettore prevarrà la voglia di mare e di ferie, con buona pace di Roma, Strasburgo e Bruxelles.

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