La nuova Europa che riparte

Il peso del franco tiratore in uno scrutinio segreto quale è, quale potrebbe essere? Che tipo di ricaduta avrà il voto del Parlamento europeo sulle nuove nomine UE?
Sui famosi "top jobs" rivendicati dall'Italia, almeno una vicepresidenza se non una vera e propria presidenza.
Metà luglio è la data sul calendario evidenziata in grassetto dalla premier, forte del suo essere uscita a testa alta dalle elezioni europee ma indebolita dal contesto in cui opera, quella destra che a Bruxelles come a Strasburgo fa paura, anche se vince, se viene eletta.
A quindici giorni dal voto del Parlamento, a scrutinio segreto va ricordato quindi esposto al tiro dei franchi tiratori, i giochi di potere per "top jobs" sono quasi fatti.
Presidente della Commissione sarà la rieletta Ursula, von der Leyen, alla presidenza del Consiglio il portoghese e socialista Da Costa che subentra al collega di partito Michel. Poi? Il Presidente dell'Europarlamento, la maltese e cattolica Metsola che subentra a se stessa. Rimane un altra poltrona ambita, quella di Alto rappresentante della Politica estera e della sicurezza. Il nome più gettonato , forte anche della spinta francese è quello della premier estone Kallas. A noi qui di cosa rimane? Oltre all'astensione sulla riconferma di von der Leyen? Rammarico? Domande? Dubbi?
Più che altro dubbi; il premier Meloni guida in Europa quella destra conservatrice che ha sorpreso nell'ultima euro tornata, ha in Polonia e Grecia attestati di fiducia anche inaspettati, può perfino spendere un nome che in Europa, Bruxelles o Strasburgo che sia, ha avuto un passato di preatigio, quello dell'attuale Ministeo degli Esteri Tajani più che mai immerso (forse suo malgrado) in un ruolo di mediatore fra la premier e l'Europa e Salvini, eterno bastian contrario.
Come andrà a finire? L'Europa che riparte riconoscerà all'Italia il ruolo e il peso che il paese ha sempre avuto (siamo fravi paesi fondatori di questa Europa in fondo)? Pagherà invece la confusione e il clima di instabilità nonostante tutto che il governo Meloni soffre fra le mura di casa? 
Avrà più peso la Storia o il presente? Presente così precario e pieno di polemiche e personaggi infatti al ruolo che in si riesce nemmeno a guardare avanti sospirando.
A metà luglio sapremo ma non sembra un grande inizio.




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