Politiche e ombrelloni

Da sotto l'ombrellone c'è quasi voglia di staccare la spina, di evitare l'edicola, di silenzio.
Quasi però.
Giugno sta più o meno passando, lascia spazio ad un'estate che si preannuncia calda se non rovente causa arrivo dall'Africa di Minosse, vento caldo, "e più caldo degli ultimi anni". 
Allora meglio equilibrare bene il tempo di nuotata e il tempo di riposo sotto l'ombrellone.
Steso a pancia in giù apro il tablet e leggo il giornale.
È una sorta di "day After", giorno dopo, dal 9 giugno: dopo elezioni, dopo G7, dopo approvazione Premierato, dopo Autonomia Differenziata quasi si trattasse di gestione dei rifiuti non di Irpef, Servizi, Sanità e Scuola. 
Va bene, si legge, anche per il semplice piacere di informarsi. Sempre ovviamente.
Confesso però che a volte vorrei non informarmi anzi, vorrei provare a non sapere nulla per evitare una gastrite di primo mattina, in ferie per giunta.
Leggo, quindi. E penso, ovvio.
L'euro voto inevitabilmente ha lasciato strascichi politici e forse umani che non verranno superati tanto facilmente (Meloni-Macron durante il G7 ad esempio), figli di differenti vedute politiche ma forse anche di personali antipatie pregresse.
Restando entro i confini del Paese dalle foto, dalle parole, dai meme, dalle pizziche della pugliese Borgo Egnazia (e dalle mani vuote con cui il governo è tornato a Roma dopo aver paventato l'idea di poter aspirare ad un ruolo da protagonista nel Vecchio Continente) si arriva all'aggressione di un deputato, M5S, colpevole di aver proposto ad un ministro della Repubblica il tricolore. Anzi con la maiuscola, Tricolore che vabbè l'autonomia differenziata o meno ma non dovremmo perdere di vista il fatto che siamo uno stato unico e unito. Gazzarre come quelle cui assistiamo al Parlamento rafforzano l'idea di una Italia minore in senno a Bruxelles e Strasburgo.
Idea per altro rafforzata da una opposizione che forse avrà ripreso forza nei confronti della maggioranza ma che ha dimostrato fin troppo bene quanto velocemente il vantaggio si annulli, lo si butta via. L'obiettivo del governo attuale è palesemente quello di arrivare a superare l'estate, le elezioni politiche in Francia e la costruzione e successivo insediamento, del nuovo Europarlamento. Una corsa a tappe con tanti Pordoi e poca pianura perché è un governo costruito più sulle individualità che su quell'alleanza che compone la maggioranza.
Individualità che faticano ad essere contenute all'opposizione, inconsistente su alcuni temi sociali, su tematiche politiche e nuove proposte di legge.
Non sarà facile ribattere a quello che sarà il nuovo parlamento europeo, i politici che occuperanno le cariche più prestigiose quelle denominate comunemente "top jobs", che sia un Von der Leyen bis o meno visto anche la presenza della scure economica di Bruxelles su di noi (ma anche sui cugini francesi ad onore del vero e altri paesi europei) per eccesso di deficit e un patto di stabilità che non lascia scampo.
Da sotto l'ombrellone emerfo con un peso sullo stomaco che so non andrà via facilmente.

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