La città migliore d'Italia che non c'è più

Vivo nella prima città d'Italia per qualità della vita, ci vivo da anni, lo scelta per metterci radici il giorno dopo il congedo dal servizio come obiettore di coscienza.
Bene, oggi che di anni da quel congedo ne sono passati quasi trenta mi trovo a vivere nella migliore città d'Italia. Secondo le statistiche dell'autorevole Sole 24 ore.
La lieta novella ha sorpreso Udine e gli udinesi all'inizio del 2024 quasi quanto il fatto di cronaca nera la notte di Capodanno. Per mettere subito in chiaro quanto pesino certi risultati e quanto siano cambiate le città medio-piccole in questi trent'anni.
Ecco, oggi che il calendario dice è un lunedì di luglio è certo che abbiamo messo alle spalle il primo semestre di quest'anno. Tempo quindi per un primo e breve bilancio. Ma che tipo di bilancio?
Rifletto su quello che in questi primi sei mesi è scomparso dalla migliore città per qualità della vita: la sicurezza.
Sicurezza a 360°, quella che non ti fa stare tranquillo a casa, al lavoro, per strada.
Un problema che è andato in crescendo partendo dall'incredibile aumento di furti nei negozi del centro città o nei centri commerciali, alle aggressioni verbali e fisiche sfociate in risse da strada, quelle che solitamente vedevamo in altre realtà se non nei film. Risse multietniche per chiarire qualche punto, organizzate via social dove l'odio e la rabbia occupano gran parte di forum e discussioni. Autentiche spedizioni punitive in terra neutrale viene quasi da pensare. E come i furti anche i cosiddetti "salotti buoni" vengono travolti dall'onda della violenza, diventando loro malgrado scenari del disagio sociale di questi mesi. E contestualmente tutta questa violenza diventa lo specchio dell'incapacità di amministrare la città.
Sempre più spesso si è letto, se non proprio assistito, a risse, furti, occupazione di cantine, fino ad arrivare al gesto più grave, l'omicidio. E quando questo accade si alza più forte l'urlo di protesta del comune cittadino e al tempo stesso dovrebbe esserci la reazione ferma e decisa dell'amministrazione.
Ecco, questo da Comune cittadino è quello che ti aspetti, oggi come oggi è quello che non avviene perché la miglior città d'Italia secondo il Sole 24 ore è divisa sui temi più caldi, divisa fra chi vorrebbe renderla più sicura intervenendo con forze dell'ordine e integrazione e chi la vorrebbe libera da immigrazione e culture diverse. Senza mezze misure, senza regole. Anzi, per dirla tutta, fomentando una corrente d'odio controproducente. 
In questo contesto dissestato c'è una cittadinanza forse troppo in là con gli anni o semplicemente disincantata per quanto male si sia evoluta la città.
Questo primo semestre di questo 2024 bisestile ha lasciato drammi, violenze e il senso di abbandono che si respira appena fuori dal centro storico. Ma è anche un abbandono amministrativo quello che colpisce. 
Quando manca la guida, una guida chiara e decisa la città scivola nel disagio, nei problemi e, cosa più grave, nell'auto gestione storicamente più un problema che una soluzione.

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