Ho scritto Bolkenstein sulla sabbia

Immagina di essere in Italia, un venerdì di inizio agosto, uno di quei venerdì da bollino nero, da esodi autostradali, di ferie estive e voglia di mare e di fuga dal caldo opprimente del posto di lavoro.
Immagina ancora di essere in Italia, penisola, praticamente con il mare tutto attorno a te, e di avere in carica questo governo (non che i precedenti abbiano mai risolto nulla sull'argomento).
Bene, si parte per il mare ed è venerdì mattina, un'ora di strada prima di arrivarci? Bene, si parte di buon mattino e si spera con il fresco.
Accendi la radio per avere compagnia.
Il venerdì scelto per il mare è il 9 di agosto 2024, giorno che i balneari, i gestori degli stabilimenti, gli intestatari quindi delle concessioni, hanno scelto per protestare contro l'UE, contro quella direttiva Bolkenstein (direttiva europea per altro del 2006) che a fine 2024 aprirà i bandi di gara per assegnare nuove concessioni.
Ecco, esattamente a questo punto del discorso si possono aprire mille discussioni e visto che siamo in auto diretti verso il mare ed è mattina meglio soprassedere. Meglio? Certo, lo ha fatto anche il governo. E non solo questo in carica.
Quindi, i titolari di concessioni balneari hanno deciso che "basta così, basta Bolkenstein" oggi si chiude.
Ebbene sì, sciopero. Ma lo sciopero normalmente lo si attua per creare un danno al titolare; quando è il titolare a protestare si chiama a serrata, giusto per chiamare col proprio nome le cose. 
Quindi, i balneari che rinnovano da anni, quasi per via ereditaria verrebbe da dire, la concessione del demanio forti delle proroghe che ogni governo in carica nel nostro paese ha proposto, rimandando ad altro monento storico il bando di assegnazione. E negli anni negli stabilimenti si sono ampliati servizi offerti, occasioni d'oro, veri e propri luoghi di culto ad uso e consumo di vip e stampa e di qualche Alto rappresentante dell'Esecutivo.
Ecco, è stato indetto uno sciopero senza senso, per dirla breve. Un'agitazione che tale non è, per modalità (è il titolare che protesta ma sta godendo di un beneficio e forse finge di non accorgersene) e tempistiche (dalle 7:30 alle 9:30 del mattino), giusto in tempo per servire ai bagnanti che hanno prenotato o acquistato lettino ed ombrellone l'aperitivo.
Tu che al mare ci stai andando un po' ti incazzi perché la spiaggia è anche un po' tua, la tratti bene, la vivi come una tua proprietà, vorresti stenderti al sole sul bagnasciuga senza patemi ma l'ombrellone gialli non si può, mangiare la tua solita fettina panata neppure, il pallone dei piccoli disturba la signora vicina. Sai già che ci arriverai arrabbiato al mare, se poi senti queste news la situazione peggiora.
Bal earu contro Bolkenstein, contro la UE che li vuole costretti a fare un'offerta migliore, a migliorare il servizio offerto, a cedere quale tratto di spiaggia che ormai fa parte della famiglia.
La colpa in fondo non è neanche dei balneari ma della politica, delle amministrazioni locali, di chi per anni ha regalato, si senza virgole, chilometri di costa in cambio di affitti a volte irrisori (diciamolo una buona volta).
Peggio ha fatto forse questo governo che proprogando ovviamente il bando ha presentato all'Europa una nuova mappatura con qualche migliaia di chilometro di costa in più apparentemente balneabile e libera, giusto per giustificare la prorogaxad altra data del bando.
Con un colpo di matita sono diventati spiagge libere scogli, acquitrini, pozzanghere e paludi, l'Isola delle Rosse e chiatte.
Nulla da fare, questo è il paese che abbiamo. Incapace di eseguire una direttiva perché in fondo quei luoghi che hanno il profumo di cocco e creme solari, che diventano autentici carnai estivi portano notevoli pacchetti di voti, senza se e senza ma e allora mentre tu sei in coda verso il lido a Roma si chiedono "ma perché sollevare vespaio in una situazione del genere?"
Apri il lettino, apri l'ombrellone, arriva l'aperitivo con gli snack salati. Perché cambiare tutto questo?


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