Autumn Falls

Autumn falls, foliage, colori che esaltano la fantasia, appagano gli occhi, foreste di aceri, aceri rossi. Autunno 2024, non c'è nulla di romantico cui ispirarsi, foglie da contemplare, panchine sulle quali sedersi e contemplare il silenzio, i profumi nell'aria.
Resta da guardare  ben poco se non  nulla. 
L'autunno che si annuncia in Europa ha l'aggressività del maltempo che sconvolge paesi e città che fino a qualche anno fa sembravano intoccabili da simili eventi metereologicamente devastanti. Le alluvioni e le frane che hanno colpito il centro dell'Europa hanno messo giustamente in secondo piano il voto nel laender tedesco del Brandeburgo che poteva costare molto caro al Cancelliere Scholz ma che a conti fatti ha rappresentato il coup de theatre di Berlino che ha ripreso tra le mani la stabilità politica e frenato l'euforia della Destra Estrema.
Scholz quindi si salva mentre la Repubblica Ceca e l'Austria fanno i conti con il clima che impazzisce e travolge vite e cose, così come ancora e nuovamente la nostra Emilia Romagna.
Mentre l'autunno avanza portando con sè un'emergenza climatica che nonostante tutto si tende a negare e a nascondere l'Europa porta dall'altra parte dall'Atlantico le proprie questioni interne, del continente o di qualcuno degli stati che la compongono. 
Al Palazzo di vetro dell'Onu i rappresentanti di Ucraina, Usa ed Europa hanno nuovamente delineato i limiti degli aiuti, militari ed economici, destinati al paese dell'est europeo ormai in guerra da anni e bisognoso più che mai di trovare una soluzione che porti ad una tregua e ad una successiva ripresa.
Ripresa che però appare lontana dal realizzarsi in tempi brevi; gli aiuti reclamati da Zelensky e promessi dalla UE e dagli Stati Uniti del presidente Biden sono miliardi di dollari e armamenti.
Dopo due anni di guerra violenta, drammatica, Russia ed Ucraina sembrano bloccate in una palude fangosa dalla quale uscire diventa sempre più difficile, la stessa situazione che si sta protraendo dal 2014.
Una situazione difficile, di drammatico stallo che sembra mischiare i confini fra aggressore ed aggredito. Come realmente succede e come si protrae nelle stanze politicamente potenti il via vai di mediatori e notabili che promettono aiuti.
Autumn falls, foliage.
Non c'è nessuna panchina su cui sedersi ad aspettare che la stagione faccia i suoi passi; non c'è nessuna panchina su cui sedersi e informarsi.
E ad informarsi oggi è davvero difficile, non per il carattere delle news che si possono leggere ma per la situazione internazionale in sè, mai così politicamente calda e drammatica.
Uscendo dal vecchio continente, di poco in realtà, ci si sposta in Medio Oriente, attraversando quel grande enigma che è rappresentato dalla Turchia, curiosamente presente e vicina alle due zone più calde del pianeta. Turchia che altrettanto curiosamente fra gli scranni del Palazzo di vetro ha scelto di non intervenire.
Turchia che per vicinanza ci porta a parlare di Siria, Libano, Iran, Hamas ed Hezbollah. Che cos'hanno in comune tutte queste parti chiamate in causa? Israele.
L'altro fronte caldo che ha di fatto ulteriormente diviso il mondo occidentale e non.
Come per il conflitto russo-ucraino il conflitto in Medio Oriente ha portato ad una netta divisione fra i blocchi del mondo. C'è chi appoggia l'azione bellica israeliana e chi la condanna. 
La scena come per l'altro conflitto si sposta al Palazzo di vetro dell'Onu a New York.
Circondati dal marmo color verde in questo inizio di autunno i leader ostili ad Israele hanno lasciato l'aula proprio mentre parlava il premier israeliano Netanyahu. Netanyahu che ha accusato la stessa Onu di avere posizioni contro Israele. Sempre lo stesso premier che dalla sua stanza d'albergo ha avviato il massiccio bombardamento su Beirut con l'obiettivo centrato di eliminare il leader di Hezbollah, Nasrallah. Uccisione che non può non avere altre tremende ricadute sul conflitto in corso in tutta l'area. Area già pesantemente provata da un anno intero di bombe e azioni di guerra. L'uccisionoe del leader di Hezbollah ha alzato al massimo la sicurezza alla Guida Suprema iraniana Khamenei; Iran che recita da sempre il ruolo guida nella lotta contro lo stato israeliano e che non sembra essere troppo lontana dalla  Russia.
Autumn falls, foliage. Non l'autunno sperato, non l'autunno che ci passa dai libri, dalle foto, dalle poesie.
Sarà un altro autunno di guerra l'unica certezza che esce dalle stanze del Palazzo di vetro di New York.


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