Sta soffiando un vento preoccupante dall'est dell'Europa, politicamente parlando; un vento che non può non preoccupare il resto del continente. Soprattutto questo vento oggi rischia di mettere in ginocchio, sempre politicamente parlando, quella che rimane per tutti la locomotiva d'Europa, la Germania.
Paese che ormai da alcuni anni si ritrova a fare i conti con un sempre più vasto consenso per quei partiti politici di chiaro stampo xenofobo, di ultra destra che hanno trovato un terreno fertile in quei territori in cui sopravvive ancora un certo tipo di pensiero.
Sono stati, land, in cui la riunificazione fra le due Germanie negli anni '90 ha creato più dissenso che consenso. Assieme ad una iniziale ventata di euforia è salito un certo malcontento, un malessere sociale in altre nazioni forse sopito, forse indirizzato diversamente.
Il fatto di essere stata per un lungo successivo alla caduta dell'impero sovietico il cuore economico e politico dell'Europa ha forse fatto si che in quegli stati ai confini dei paesi dell'est quali Polonia e Repubblica Ceca movimenti estremisti, talvolta xenofobi, fossero trattati alla stregua di semplici disordini locali, figli il più delle volte di un tasso elevato di disoccupazione.
La storica e solida guida dei Cancellieri Kohl e Merkel ha forse nascosto, sovrastato questa onda di malessere.
Oggi, che i due Cancellieri appartengono alla storia sia dell'Europa che della Germania, l'ex locomotiva del continente fatica come non mai, perdendo quelle certezze che per anni ne hanno favorito lo sviluppo sociale, economico e politico.
Il primo settembre 2024 sul calendario era segnata in rosso una tornata elettorale importante: le elezioni amministrative in Turingia e in Sassonia, land dell'est del paese, stati in cui gli estremismi stanno rubando consensi al già precario Cancelliere Scholz mai così in crisi.
Il voto è sovrano, parla chiaro e lascia aperti mille dibattiti. In Turingia ha semplicemente trionfato l'Afd, partito di estrema destra che ora getta nel dramma il governo tedesco e in Sassonia ha ottenuto un risulta più che è positivo. Quel governo che ha visto la maggioranza dell' Spd naufragare sotto l'onda nera trascinando con sè un partito storicamente leader non solo a Berlino ma in Europa, i Verdi. Non è finita qui: mentre anche i filo putiniani di sinistra hanno ottenuti più voti del previsto, senza dubbio favoriti dalla posizione tedesca sul conflitto russo-ucraino e le ricadute che questo ha nell'economia del paese, i liberali sono spartiti dai radar politici.
Adesso per il Cancelliere Scholz ci sarà l'inevitabile processo politico, i partiti sconfitti potrebbero non aver il tempo di analizzare la pesante sconfitta proprio nei giorni in cui la nuova Europa assegna le ultime cariche per le Commissioni ancora scoperte.
Ha vinto quell'onda lunga di malessere che sta tagliando in due l'Europa proprio ora che la stessa Europa dovrebbe ripartire.
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