Tanto tuonò

Tanto tuonò che cadde. 
O se ne andò.
Irrevocabili a quanto pare, al netto del legittimo sospetto che siano state un invito piuttosto sostenuto da più parti per l'ormai ex ministro, già prontamente sostituito all'ora della cena.
E sembrerebbe finalmente argomento uscito quantomeno dai telegiornali. Forse. Forse perchè mentre ancora si discuteva degli effetti politici e personali della confessione-giustificazione andata in onda sulla prima rete nazionale giovedì sera da parte dell'ancora ministro la prima serata del venerdì è stata dedicata alla controparte femminile della storia cui una delle principali reti private ha dedicato un'intervista apparentemente senza paletti dalla quale in tutta onestà nessuna delle due parti coinvolte in questa querelle da soap opera di fine estate ne è uscita bene. 
Rimangono assieme a sorrisi più amari che divertiti molte domande senza risposta, molti dubbi sulla reale condotta morale dei due protagonisti.
Per un attimo quando lo scandalo, perchè di questo si tratta in fin dei conti, è cominciato sembrava divertente, sembrava un eccesso di zelo da entrambe le parti. I sorrisi sono durati pochi giorni lasciando spazio a illazioni di ogni sorta, scoop o presunti tali sulla vicenda a tinte scure più che a tinte rosa.
Il tempo è anche questo un dettaglio importante perché sono proprio le tempistiche offerte dalle due parti a non offrire un punto di incontro che spieghi e giustifichi l'affaire.
I sociale forse hanno fatto il resto, hanno sancito il punto di rottura fra tutte le parti coinvolte. Non un ultimo il governo in carica.
Tante tuonò che cadde, che ruzzolò piangendo e chiedendo scusa. A governo e moglie, ebbene si. Forse proprio questo modo molto drammatico, melodrammatico, di chiudere una storia, un affetto, ha creato sull'ormai ex ministro un effetto tsunami che ha travolto e stravolto geografie di carriera e famigliari.
Tsunami che ha portato a riva i detriti  (mail, foto, video in questo caso) che testimoniano come forse qualcosa in tutta questa storia non sia stato detto, che se di ricatti si tratta si deve dire, che se si permette ad una persona priva di un ruolo istituzionale di accedere a uffici e documenti riservati il problema non è più una scadenza soap opera rosa ma qualcosa di un pò più grande che riguarda il mondo politico, di conseguenza il governo, di conseguenza noi elettori.
All'ora di cena il nuovo ministro giura.
Si volta pagina in questa fine d'estate.
Solo per quel che riguarda il governo però, per l'aspetto rosa della questione si ha l'impressione che non si tratti di tempi brevi.

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