Colpi di forbice

È domenica, di ottobre, di zucca e pioggia e fuori cosa succede?
C'è un ministro che sorride. Forse lo fa spontaneamente, una sorta di relax dopo tanta tensione.
Lo stesso mnistro lavora coi numeri, numeri grandi e pesanti, sia in questo governo che in quello precedente quasi a certificarela bontà del suo operato.
Quale operato?
Bè, se ne può parlare a lungo perché il lavoro ministeriale alle volte può essere poco piacevole per chi ne deve più seguire le indicazioni. Però a volte può assumere pieghe ironiche, tristemente ironiche specie in questa domenica un pò autunnale.
C'è un ministro che non è mai dalla parte del governo in cui opera, non condivide mai l'operato dei suoi stessi collaboratori e colleghi. 
Ma perché?
Almeno perché chi vota se lo chiede, chi ascolta le news riflette su questo.
Spesso in passato lo stesso ministro ha pubblicamente dichiarato (dagli scranni di Roma o da pratoni verdi nei monti del Nord) di firmare decreti o documenti programmatici pur non essendo d'accordo.
Con chi?
Domanda lecita, risposta nonsense: con sé stesso, coi suoi collaboratori.
Prima erano i Superbonus per altro approvati e concessi dal governo di cui lo stesso ministro faceva parte, poi sono stati messo nel mirino maldestramente autocritico altri aiuti, bonus concessi agli italiani.
Bene, non proprio benissimo però. 
Insomma, si diceva, c'è questo ministro che deve presentare a metà ottobre 2024 il Dpb, documento programmatico di bilancio, e farlo approvare dal governo per poi presentarlo a quella Bruxelles che poi ne valuterà la valenza.
Ecco, probabilmente rileggendo l'imponente mole di appunti al rientro dai prati verdi del Nord, è qui che il nostro ministro si accorge dei troppi costi, delle spese esagerate di altri colleghi occupanti altri dicasteri. E quindi? Quindi si tagliano tutte le spese superflue, che non sono Coca cola o Pepsi cola ma riguardano aiuti concreti alle famiglie, risorse nella disponibilità di enti pubblici.
Quindi si passa in un colpo solo dall'appello a sacrifici per tutti, lavoratori, banche, imprese, tutti al dover vestire i panni del cattivo della storia perché ci si accorge che altri colleghi non hanno tagliato nulla, nessuna spesa. 
Qundi? Quindi sarà un inizio settimana molto hard per il governo e per il nostro ministro con buona parte dei colleghi coinvolti nella richiesta di ulteriori tagli contrario a sforbiciate e un certo tono improprio della guida del Mef.
A leggere così le news sembrano trame da film distopici, ambientati in un periodo ipotetic ed invece è qui, a due giorni da questa domenica autunnale che avviene tutto.
Un feuilleton da teatro per un governo che appare a volte fin troppo precaria, nonostante tutto.
E ci sarebbe da dire anche del vice del nostro ministro ma sarebbe troppo.

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