È bastato un chiodo. Non di più. Un chiodo battuto alle 3 di mattina in un punto sbagliato. Niente di più di una routine ripetuta negli anni.
Un colpo secco, un chiodo e l'Italia si spezza in due, irraggiungibile da nord e da sud.
Si lavora quasi quotidianamente sulle linee ferroviarie italiane, cantieri per l'alta velocità, normale manutenzione, si lavora.
Tralasciando le polemiche su appalti, regole per assegnare gli stessi, è davvero sufficiente un chiodo battuto magari in maniera sufficiente per dividere in due il paese, per impedire fisicamente a migliaia di persone di spostarsi per lavoro, per diporto, per qualsiasi motivo.
Una situazione paradossale, non nuova ahinoi nel paese.
Il chiodo è diventato suo malgrado il punto focale della campagna elettorale dell'opposizione e della maggioranza.
La prima ha sollevato tormente di critiche verso il Ministro dei trasporti, e delle infrastrutture, invitandolo alle dimissioni (richiesta ormai divenuta come il nero che sta su tutto). La seconda difendendone l'operato puntando il dito co trobla giungla degli appalti e dei subappalti già tristemente conosciuta e precaria in Italia.
La verità è sempre nel mezzo ovviamente e per una volta la croce addosso solo al ministro Salvini non è giusto addossarla. Il chiodo battuto nel posto sbagliato capace di dividere in due un paese è il segnale ultimo che l'Italia da anni non fa nulla per le proprie infrastrutture per nulla al passo con tempi e reali bisogni di cittadini e imprese. L'Italia con ogni governo eletto o subentrato, di tutti i colori, è ferma al palo. Non ci sono linee ferroviarie adeguste, autostrade e viabilità in genere sicure, non c'è una regola chiara per affidare in sicurezza i propri cantieri (parentesi: dal primo ottobre c'è in vigore la patente a punti per appalti e cantieri ed in fretta e furia sono iniziati sul finire di settembre mille cantieri grandi e piccoli. Chiusa parentesi), lavori sui quali è palese manchi un adeguato sistema di sicurezza o l'organo preposto a tale scopo è incapace di svolgere la mansione assegnata.
Non è solo colpa del ministro, quantomeno non solo di questo ministro. Neppure del chiodo e di chi lo ha piantato.
Il mancato sviluppo di un certo tipo di infrastrutture nel paese è bipartisan con il governo che subentra che trascina come peso morto la situazione ereditata, appesantendola non risolvendola.
L'opposizione alza la voce dove non serve e quando non serve.
L'opposizione di oggi vale la pena ricordarlo è la stessa maggioranza che ai tempi diede le prime picconate al sistema sanitario nazionale. E l'allora opposizione che alzò ad uso stampa la voce è la maggioranza di oggi.
Capite come funziona questo paese?
E i fondi per costruire, rafforzare, modernizzare il paese ci sarebbero anche ma probabilmente trovano sempre nel loro cammino un chiodo che li blocca.
Commenti
Posta un commento