Vi capita mai di aprire uno qualsiasi dei vostri social, scrollare lo schermo e fermarvi di volpi su un'immagine postata da altri. Una di quelle foto che inconsapevolmente ti agitano ma solo perché conosci le persone che vi sono immortalate?
La donna con l'abito chiaro nella foto, ragazza all'epoca, è la mia mamma. Non so bene che età avesse in quel preciso momento ma so che era un momento leggero, meritato. Forse un sabato sera, sicuramente in sala da bello non ancora discoteca. Nonostante lo sguardo sorpreso le persone al tavolo con lei sono ritratte in un atteggiamento divertito, goliardico, rilassato.
Sotto i folti capelli neri raccolti in un enorme chignon voglio pensare che anche lei si stava divertendo.
Era sicuramente giovane, una giovane operaia che finita la settimana lavorativa prova a divertirsi con gli amici di sempre.
Riguardo la foto e penso all'età del momento; anni '60, forse 1964 o1965 comunque non distante da quel periodo preciso.
Lo so perché l'uomo che guarda l'obiettivo seduto al suo fianco è suo marito.
Che non è il mio papà ma non è un problema perché un po' lo conosco.
So per certo che è prima del 1966 perchè quello è l'anno di nascita di mio fratello Daniele.
So per certo per altri motivi che non è del tutto il 1969.
E' una sera allegra, una sera di meritato riposo per tutti, è una sera che rivedo mia mamma giovane, una delle poco foto che ho di lei in un momento in cui non era mamma. in cui era in salute, felice.
Osservo la foto e la testa si riempie in un attimo soltanto di pensieri, domande. Ma pensieri, domande delle quali forse non ho diritto ad avere risposta, forse si, non lo so.
So che adesso la mia mamma non c'è più, da qualche anno ormai, da qualche parte penso starà guardando anche lei la stessa foto. Forse la guarderanno entrambi, lei e il marito che è il papà di mio fratello, che non c'è più da un tempo lunghissimo, che so perfettamente chi è, del quale porto il nome.
Forse non è giusto che io mi ponga tante domande sulla foto, su tutto l'insieme. dovrei guardarla, sorridere o piangere del volto di mia madre giovane e piena di vita e basta. Invece...
Invece mi travolgono mille pensieri, pensieri che forse non ho mai fatto prima, forse è giusto provare o forse no. Temo di non avere risposta ma la guardo e penso a Giancarlo, al papà di mio fratello, a mio fratello che se lo è goduto un tempo troppo piccolo e mi sento a disagio.
Il destino, il lavoro, un platano di troppo, la strada tutto insieme hanno deciso che era troppo bello e allora hanno deciso per tutti.
Penso che senza questa catena di eventi non avrei il fratello grande e forte che ho, non avrei conosciuti quasi nonne, quasi zii che non erano miei che mi hanno trattato come un nipote, semplicemente.
Guardo la foto, penso a quanto questa foto mi stia scavando dentro. Penso a mio fratello, a quante domande vorrei fargli. Penso che gli direi che mi dispiace tanto per il suo papà, che il mio ha cercato di essere un buon papà per entrambi. Soprattutto guardando la foto vorrei chiedergli semplicemente com'era la mamma da giovane, sana, bella e forte, andare al mare, a passeggiare, vivere con lei.
Non gliele farò mai, continuerò a conservare questa foto e i mille ricordi che ho di tutti i personaggi di questa storia e non considererò più lungo il mio nome quando firmo.
Erano belli davvero.
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