Un lunedì particolare

Il lunedì mattina è un momento placido, di quiete, oggi e solitamente. Quindi fino a questo momento è tutto tranquillo, non c'è nulla che non va o che lasci presagire qualcosa di grave, anomalo per la città.
Già, per la città ma intesa come insieme di cittadini, abitanti, trasfertisti, attività commerciali, monumenti.
Nel clima di pigrizia più completo, complice pure il meteo uggioso ed autunnale, le campane battono i rintocchi di mezzogiorno che ad ascoltarli bene regalano alla città un clima lugubre.
Il peggio deve ancora venire, dovrebbe ancora venire, dovrà ancora venire. Intanto passeggio osservando verso il mio negozio. Molte serrande sono già chiuse, alcune con cartelli colorati che annunciano la chiusura straordinaria altre che rispettano semplicemente il turno di riposo. 
Il silenzio appare strano, forse troppo. A romperlo oltre le campane, un cane che abbaia, le pale di un elicottero che sorvola la città. Compie ampi cerchi nello spazio di cielo sopra il centro storico.
È un ronzio pesante e fastidioso, sopra la mia testa anche mentre entro in negozio ed inizio la mia routine quotidiana.
Oggi sarà una giornata particolare dentro un'altra giornata particolare. Chiudo prima il negozio, chiudono prima anche i negozi che mi sono vicino, chiude infine i cancelli, gli ingressi la galleria. Chiude la città per paura, semplicemente. Chiude perché stasera si gioca allo stadio, al Friuli. Si gioca un incontro per quella strana competizione calcistica che sostituisce le amichevoli fra le nazionali che si chiana Nations League. Non bella, di poco fascino ma tant'è, si muove sui soldi e i soldi ben vengano. Ma perché la miglior città d'Italia, Udine, con un club calcistico ormai da anni presenza fissa in serie A oggi che è un lunedì qualunque vestito d'autunno vive una giornata ovattata, impaurita, da coprifuoco?
Gioca la nazionale italiana e io devo chiudere prima il negozio e sperare non succeda nulla di male sulla falsariga dell'ultima manifestazione simile a Roma.
L'avversario è Israele, non il migliore degli avversari possibili in questo momento storico. E con Israele anziché i tifosi si spostano migliaia di sostenitori della Palestina, quella Palestina che rischia di non esistere più,vedi finire vittima unica di uno sterminio esploso feroce come non mai.
Già annunciata da giorni, dal tardo pomeriggio si terrà una manifestazione pro Palestina, soprattutto per la Pace nella zona mediorientale. Una pace più desiderata che mai, uno di quei cessate il fuoco invocati da tutto il mondo, politico e non.
La città per questo incontro è stata blindata, più di mille rappresentanti delle forze dell'ordine hanno occupato gli angoli strategici della città, hanno seguito il corteo, pacifico finalmente, solo canti e cori, palloncini e bambini. 
Chiudiamo tutti le serrande nello stesso momento, osservando i riflessi azzurri dei lampeggianti nel buio della sera.
È andato così questo lunedì particolare. Liscio finalmente, senza violenze, senza intrusioni di gruppi pericolosi. 
Forse sarà più pericoloso allo stadio, prima, durante e dopo la parte chissà. Per quell'ora sarò a casa, probabilmente sul divano guardando proprio la partita alla tv.
Cercando di scordare il fastidioso ronzio dell'elicottero sopra la testa.

Commenti