Comunitat Valenciana

L'area geografica di Valencia si chiama Comunitat Valenciana. Fino a questi primi giorni di novembre forse non ne era chiaro il motivo al di fuori dei confini iberici.
Adesso nella maniera più drammatica possibile lo abbiamo capito tutti.
In Spagna da molti giorni ormai cerchiamo di capire la portata enormemente drammatica di una tragedia immane. In cui appare chiaro assieme al dramma umano l'incapacità di un governo e della macchina di prevenzione e soccorso.
Il cataclisma che ha colpito la regione meridionale della Spagna ha spazzato via assieme le vite umane, strade, case, palazzi, ferrovie, oggetti personali. Ha un nome che deriva da un acronimo, DANA (evento atmosferico catastrofico che partendo da una depressione isolata ad alta quota nera al suolo violenti temporali, immani inondazioni; nella zona di Valencia è piovuto in poche ore la quantità di acqua di un anno) e a terra ora che l'acqua è fango, è dura sulle cose e sulle persone restano polemiche, accuse, violenze.
L'onda di piena che ha travolto la periferia Valenciana ha trasportato tutto e tutti verso il mare, passando sui ponti, sulle strade nel silenzio delle autorità. Silenzio che esplode più forte del frastuono di acqua, vetri, auto ammassati uno sugli altri. Adesso si cercano solo i corpi di chi risulta disperso, si cerca di correre veloci verso una tranquillità che oggi appare lontana. Si tolgono cataste di auto, camion, mezzi trasporto che la corrente ha sparso qua e la creando ingorghi mortali. 
Dopo sei giorni di fango e morte le notizie positive rimangono poche (ad oggi dall'inferno di metalli chiusi in imbuti stradali allagati solo una signora è stata estratta viva) e la Comunità si prepara alla conta e alla ripartenza.
Inevitabile ma necessario guardare avanti e ripartire.
Sono migliaia le persone in coda ai punti di raccolta con secchi, acqua, pale pronti ad aiutare che oggi non ha più nulla. Volontari, cittadini, quelli che in Spagna come in qualsiasi altro paese del mondo votano, eleggono, decidono. Si spostano ordinati e decisi, spalando fango, spostando mobili, suppellettili, libri di foto, quadri, qualsiasi cosa che parla di normalità.
E cantano l'inno della Comunità rimboccandosi le maniche. 
In tutto il caos scatenato a terra da DANA un po' dappertutto si è notata rumorosa l'assenza delle autorità. Le stesse autorità che altrove (che si amministri una determinata regione autonoma o meno) come successo ad esempio in Austria, Repubblica Ceca ed Italia colpite da fenomeni alluvionali altrettanto drammatici hanno gestito in modo celere l'emergenza, dal momento dell'allerta in più, al dopo.
A Valencia non si è percepita la presenza di una autorità capace di guidare l'emergenza.
Prima, con le allerte meteo via chat rilasciate a disastro iniziato, poi con l'assenza di interventi del governatore, del quale non si diranno nome né partito perché è una situazione tale che non riguarda solo l'orientamento politico.
C'è stato uno scaricabarile di responsabilità fra chi poteva e non ha fatto, chi non ha detto e avrebbe potuto dire, chi non ha mezzi sufficienti per risolvere in modo veloce e sicuro questa situazione.
Gli abitanti della Comunità si spostano come una persona sola e si sono organizzati prima dell' intervento delle forze dell'ordine. Forze dell'ordine, nella fattispecie vigili del fuoco che sono immersi nel fango da giorni.
Ma gli altri? Storicamente i momenti successivi ad un evento catastrofico si riempiono di mezzi militari, divise, Protezione civile: gente capace di muoversi in condizioni ambientali avverse, estremamente difficili.
Da Valencia non arriva nulla di tutto questo, anzi. 
C'è un governatore che si dà alla macchia, un premier che viene preso a bastonate, letteralmente, dagli sfollati, dai volontari.
Chi rimane? Rimangono, essendo in Spagna, il Re e la Regina, che scendono nelle strade, vengono spinti, ricevono fango e insulti e lacrime.
Però ci sono. Significherà poco per chi non ha più nulla ma c'è la speranza che la presenza dei reali porti un po' di pace.
Difficile in verità ma la Spagna è davvero tutto questo che al momento ha saputo offrire ai suoi feriti.
Arriveranno mezzi, esercito, altri volontari ma solo per continuare la conta dei morti non più per salvare.
Rimangono enormi spazi pieni di acqua e vite spezzate da risolvere.
I volontari spalano fango, liberano strade, cantano l'inno della Comunità.
Spiegano al mondo, ai reali e agli amministratori cosa significa Comunitat Valenciana.

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