Differenze

Jihadista, terrorista, ribelle, Hamas ed Hezbollah: qual è la differenza? Quali sono le differenze che fanno si che i soggetti sopraelencati siano ora positivi, ora negativi?
Quale è la misura che definisce in questo momento storico oltremodo particolare i jihadisti che in questi giorni hanno trasformato la Siria in una immensa trincea per cercare di abbattere il presidente-dittatore Assad? 
Se si guarda alla Siria, ai suoi legami decennali ed oscuri con Russia ed Iran, verrebbe quasi da dire "ben vengano" le azioni dei jihadisti, ben vengano i cortei lungo le mura della storica cittadella di Aleppo. Attacchi che hanno nel mirino il presidente Assad, la sua politica che ha ridotto alla fame un popolo intero.
Attacchi che hanno scatenato la rappresaglia dell'esercito regolare aiutato dai jet e dai missili russi. 
Ma sono davvero liberatori questi nuovi jihadisti? Sono così diversi da quei ribelli che diedero inizio più o meno con le stesse modalità nel 2014 ufficializzarono la nascita nel terrore dello Stato Islamico?
Assad c'era e c'è ancora e nulla fa pensare che che in un futuro più prossimo non ci sarà.
Adesso è il momento dei selfie e del consenso ma chi c'era nel 2014 e chi è fuggito alla ferocia di altri ribelli sa che fra poco qualcosa cambierà. Inevitabilmente,  magari col silenzio-assenso dello stesso tiranno ora nel mirino.
Oggi, nel momento più complicato del quadrante medio orientale, tutto sembra il proprio contrario nell'incertezza di un'area destinata una volta di più ad esplodere nel modo più tragico possibile, coinvolgendo come sempre i più deboli.
Differenze, si diceva.
Sono davvero diversi i ribelli della jihad dai terroristi di Hamas o dai miliziani di Hezbollah?
Forse si, forse no, sicuramente nella regione si continua a morire.
A Gaza per la precisione, bambini, mentre nel sud del Libano si ricomincia a sparare, anche se c'è una tregua in corso. 
Inascoltata per altro.


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