Ci sono situazioni che non richiedono molto tempo per pensare e agire, sono quelle che ti portano solo ad agire. Agire per quella che può essere la tua competenza naturalmente.
Agisci, non ti fermi a pensare a come sei vestito, a quanto ti manca per andare al lavoro, a dove sei.
Agisci perché lo senti che deve essere così, ti hanno forzato per queste situazioni. Certo, non è che ti capitano tutti i giorni per fortuna ma sai che quando succede sai cosa fare.
È un sabato mattina di dicembre, sto andando a fare colazione con la mia compagna percorrendo la solita strada, la più vicina a bar e casa.
Si cammina, si osserva, ci fermiamo, lei mi guarda "Tu ce l'hai..."
C'è una signora a terra, urtata dall'auto ferma in mezzo alla strada. C'è un campanello di gente attorno, attorno. Singhiozzano, parlano, osservano ma la signora perde sangue.
Ho il corso di primo soccorso da una infinità di anni, lo rinnovo regolarmente presso l'azienda cui lavoro, così come l'antincendio a rischio elevato.
Mi chino sulla signora, faccio le operazioni che mi è stato insegnato nei corsi frequentati. Non posso fare di più, solo poi aspettare i medici. Che arrivano, io mi sposto e osservo un po'. Respiro. Vado a sedermi nel primo bar che troviamo. La signora verrà portata all'ospedale, probabilmente in terapia intensiva io vado a lavorare, spossato, affaticato.
Penso che ho fatto quel che potevo, penso che ci sono cose che andrebbero rese obbligatorie fin dagli anni dell'educazione scolastica. Che andrebbero spiegate quando si è in pensione. A qualunque età è un dovere civico intervenire, aiutare chi è in una situazione di potenziale pericolo. Ed è, sarebbe, un dovere di aziende, istituti, enti formare tutte le persone al primo soccorso perché la vita è preziosa, è un dovere di tutti fare quanto più possibile per preservarla.
Commenti
Posta un commento