A tanto così dal Natale 2024 capita di leggere quello che non ti aspetti, almeno nel nostro paese già troppo pieno di accadimenti particolari.
Francia, prima settimana di dicembre, riapre Notre Dame dopo la ricostruzione seguita all'incendio che l'ha distrutta, riapre in grande stile, Macron osserva orgoglioso la nuova vita della cattedrale capolavoro, e capolavoro lo è davvero anche ricostruita, pensa ai giorni a venire, quelli che vedranno i grandi del mondo sfilare sotto le volte candide e le vetrate decorare. Ammireranno il nuovo capolavoro francese, l'opera moderna dell'uomo che sa guardare al passato senza modificarlo, accarezzandolo.
A pochi giorni dal Natale nulla può andare storto, nulla guasterà il sapore del trionfo per Monsieur Le President che magari immagina la stretta di mano con Donald Trump sotto le volte di Notre Dame.
Ci sono sempre mille variabili però.
E un 5 dicembre da cancellare.
Dopo sessant'anni ecco che destra e sinistra, estreme, fanno fronte comune e fanno cadere il governo Barnier dopo soli tre mesi. Dopo aver ricevuto l'incarico alla fi e dell'estate, dopo elezioni indette un po' a sorpresa.
Destra e Sinistra, Le Pen e Melenchon, chiedono anche le dimissioni del presidente che però deve ricorrere alla diretta TV per ribadire che non se ne andrà, che anzi a giorni verrano emanate leggi ad hoc per permettere al paese di continuare nella vita pubblica senza creare disordini politici e sociali. Annuncia più o meno velatamente il nuovo premier puntando il dito sulle due ali estreme del mondo politico francese.
Macron è in carica dal 2022 e in quest'ultimo biennio ha eletto governi di minoranza, non ha fatto cessare il conflitto in Ucraina, ha fatto altre mosse sbagliate criticando anche chi protestava accusandoli di essere violenti, in Europa la sua alleanza ha raccolto meno delle briciole e ora si è tornati al punto di partenza.
Un paese politicamente scisso in tanti sottogruppi dove due forze politiche antitetiche una all'altra si uniscono e in due giorni fanno cadere il governo.
Non un biennio facile per monsieur Le President ma non è colpa degli altri guardando da fuori quello che ha movimentato Parigi e dintorni.
E l'Europa adesso che fa?
Guarda Notre Dame, osserva i campanili, sicuramente nascosto fra le arcate e le campane c'è un nuovo Quasimodo, forse due, diversi ma alla fine convergenti sulle proprie idee. E un po' se ne preoccupa perché sarà pure Natale ma la famosa locomotiva economica franco tedesca è in ginocchio; a febbraio si voterà anche in Germania e molto probabilmente Schölz andrà in pensione anticipata. Per allora vedremo ma l'idea odierna è che sia Parigi che Berlino diano alla ricerca di un Draghi franco tedesco per ripartire.
E il paese trainante in questo Natale 2024 risulta essere l'Italia, pensa un po'.
Commenti
Posta un commento