Promesse, bugie, guerre

Si spara su tutto quello che si muove, che si ritiene un pericolo, su tutto quanto possa volare, spostarsi, parlare, respirare. Anche quando respirare non può più farlo. Si bombarda senza criterio, senza distinguo perchè tutto diventa nemico e se diventa nemico diventa bersaglio; casa, ospedale, scuole, aereo, autobus. Luoghi sicuri, veicoli sicuri che diventano covi, mezzi militari, rifugi di terroristi.
ormai una buona parte del mondo vicino i nostri confini è in guerra, è in fuga, è sotto attacco ma quanto succede ormai da anni continua a lasciarci attoniti.
Abbiamo preso familiarità con termini "tecnici" atroci come "Operazione speciale" oppure "Operazione di terra", forse termini più specifici tipici di una certa letteratura. Certamente diventati di uso comuni, sui media così come al bar.
Si spara, si spara su qualsiasi cosa possa solo ricordare un attacco, via mare, via cielo, via terra; sugli aerei di linea erroneamente scambiato per un drone (la guerra fra Russia ed Ukraina sembra ad un passo dalla fine ma questo tipo di incidenti allontana sempre un pò di più la speranza). Si bombarda ospedali come se fra cannule e letti si nasconda sempre e certamente il nemico, l'ombra scura che scivola e si mischia fra innocenti.
Si spara sulla stampa, sui contingenti di pace, si cerca di creare un netto confine fra le parti in causa per cercare poi improbabili tregue o promesse di pace, alla faccia di Europa, Usa, Cina, in ordine sparso.
E' passato un altro Natale, un altro Natale di guerra, di dolore, di sequenze drammatiche di notizie che no, non possono davvero accadere ancora, come se la storia, quella lontana e quella purtroppo più vicina, non abbia mai insegnato nulla.
La storia moderna ci insegna che si muore nei luoghi pensati sicuri, si muore perchè il mondo gira all'incontrario e comprende solo la forza delle armi, perchè molto in tutto questo fa il fanatismo, l'egocentrismo e il bisogno di spostare altrove l'attenzione dell'opinione pubblica. E pazienza se non a tutti piace, se sul campo sono rimasti migliaia di cadaveri, militari, guerriglieri certo ma anche e purtroppo minori, piccoli, piccolissimi che hanno vissuto pochi giorni carichi di odio.
Cambieranno sicuramente gli obiettivi dei conflitti, lo scenario di guerra muterà ancora, si sposterà a nord o a sud ma si sposterà seguendo il nuovo nemico, chiunque esso sia.
Sono passati Natali, festività ebraiche, ortodosse, mussulmane, primavere e inverni ma si è continuato a sparare per uccidere, distruggere per annientare, isolare, sterminare.
Che son o tutti termini antichi, che ci riportano ad un periodo lungo di orrore nel mondo, orrore che non ha insegnato nulla, che è diventato solo un passaggio temporale e nulla più.
Cadono aerei, crollano ospedali, si muore di freddo e nulla si ferma, nulla si placa.
Non si ferma, nonostante promesse, parole, tavole rotonde.
Si muore, signori, a due passi da Natale, sulla sabbia ghiacciata, si muore non appena si assapora la vita.

Commenti