È iniziata l'ennesima rincorsa del signor S.
Una rincorsa quella del signor S che amplia il proprio raggio d'azione uscendo dai confini nazionali per arrivare diritto al cuore dell'Unione Europea.
Ci questa stile Risiko? No, il signor S rincorre da mesi ormai il rieletto presidente americano Donald convinto antieuropeista sempre con il dito indice puntato avanti a se.
Il signor S ha chiuso per ora nel cassetto il disegno abbozzato su un foglio da disegno raffigurante un mirabolante ponte e asciugatosi il sudore freddo per un pericolo appena scappato attraversa il mare e stringe la mano al signor B che sta spostando dalla giacca la polvere che gliela imbianca.
Hanno un argomento in comune per il quale il signor S non può non tacere, eh no. Anzi in comune hanno una istituzione europea che proprio è indigesta, che "no, non deve più esistere perché così no, non ci si comporta!". Il signor S stringe la mano al signor B e gli conferma un assoluto sostegno contro i cattivi che razzolano per l'aia.
Di più, il signor S ha sentito che Donald dall'altra parte delloceano ha detto basta a questo, basta a quello, che così no, non si fa.
Idea: facciamo anche noi così, noi che siamo parte integrante di un continente, che l'abbiamo fatto nascere e crescere ora cambiamo, cosa vuoi che sia?
Ho tanti amici che sono patrioti veri, che si fanno selfie, che per lo più urlano dentro dei microfoni. Se lo fanno loro posso farlo anche io?
Ah, no?
Il signor S non sa, non ricorda, non c'era, chissà, che vicino vicino a casa sua c'è la signora G che in quell'aia sta cercando di riavvicinarsi, non senza fatica e contrariamente al solito con poche parole.
Ah non si può?
Era meglio disegnare ponti?
Si, saluto il signor B, gli amici, Donald, apro il cassetto.
Il signor S ha un'ultima domanda per la signora G prima di prendere fogli e pennarelli:
"Posso tenere ancora la cravatta rossa?"
La signora G alza gli occhi al cielo, guarda l'aia, sospira.
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