L'isola che oggi sai che c'è

La percezione del freddo è una sensazione che varia da soggetto a soggetto, personale. La soglia di tolleranza alle basse temperature cambia ma per tutti persiste il rischio di una esposizione per lungo periodo a basse temperature. Ipotermia, congelamento certo ma anche fra altri effetti l'alterazione dello stato di coscienza.
E forse rileggendo meglio quest'ultimo effetto possiamo dare un senso alle dichiarazioni che sono giunte a noi che viviamo in Europa da un'isola enorme ex enormemente congelata che si chiama Groenlandia di cui tutti o quasi quelli che non sono nati a Copenhagen e dintorni conoscono poco; non si conosce la bandiera, la capitale, quale lembi di costa è abitato e quale no. Non si studia, si passa oltre. Ci si limita a guardare sul planisfero quell'enorme macchia bianca che sovrasta il nord America. Quasi un ibrido, qualcosa che c'è, lo vedi ma non lo percepisci, resta lontano.
Pochi, pochissimi, la conoscevano nel periodo ante Trump-bis, idea per nulla originale che trova le sue origini addirittura nella seconda metà del XIX secolo.
Era danese? Si. Era, tutt'ora lo è, autogovernata? Si. Poi? Poi una corsa con l'immaginazione a dare volto e forma ai groenlandesi, quasi fossero soggetti rari ed immaginifici. Inuit, eschimesi, americani, nativi, europei.
Si, a tutte le affermazioni sulle origini.
Sostanzialmente potremmo definirli danesi con idee molto più vicine agli Usa che alla UE, cacciatori e pescatori certo (un po' l'immagine del cacciatore delle terre del nord di un romanzo di London) ma anche minatori che rispettano l'ambiente circostante, che non trivellano ogni chilometro quadrato pur muovendosi quotidianamente sopra immensi giacimenti minerari (petrolio, gas, diamanti, piombo) di proprietà. Si, proprio degli abitanti dell'immensa isola, autogestita, sufficientemente lontana da UE e Copenhagen, dagli Usa e dalla Russia. Anche dalla Cina anche se gli ultimi eventi mondiali stanno stravolgendo rotte e strategie.
E hanno messo loro malgrado l'immensa isola bianca al centro del mondo, al centro di piani di nuovo espansionismo commerciale, come un terreno da lottizzate ingolosisce un immobiliarista.
Oggi abbiamo tutti la percezione reale di dove sia la Groenlandia, che Nuuk secondo la lingua Inuit non più quindi in danese, è la capitale dell'isola, che esiste sull'isola una base militare Usa. Che esiste un governo autonomo che vuole decidere da solo il proprio destino e non si sente merce in vendita al miglior offerente.
Poi capita che il probabile acquirente atterri sull'isola, continui a ripetere che prima o poi succederà che Nuuk e Washington saranno sotto la stessa bandiera, che nessuno groenlandese dia peso alle parole, che il freddo faccia sragionare.
Ecco appunto, l'alterazione dello stato di coscienza.





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