Quattro anni lunghi il doppio

Dopo tutto sono solo quattro anni, il tempo di una amministrazione. Nell'arco di una vita non sono tanti, oggi hanno il peso specifico di tonnellate e sembrano non dover finire mai. 
Più che una amministrazione sembra un tourbillon di emozioni contrastanti molto personali, quasi ripicche dopo un quadriennio all'opposizione.
Trump ci ha abituati a colpi di teatro improvvisi già dai giorni della sua prima presidenza; questa seconda presidenza è iniziata come una missione "pro America", con toni e modi del bullo di quartiere che urla e sbotta contro tutto e tutti.
In due mesi di presidenza si è urlato alla pace nel mondo, alla voglia di portarla in tutti gli angoli del pianeta "in nome dell'America" ( in realtà dove c'è interesse per l'America), il sogno di isolare Cina e Messico, annettersi Canada, Groenlandia, Paperopoli e forse Marte. Sogni da romanzo distopico, da realtà ucronica di un romanzo di Philip K. Dick. I presupposti ci sono tutti, le vittime di questa politica siamo noi che non siamo europei, colpito dai dazi su auto, farmaci, generi alimentari (però poi le uova raddoppieranno il prezzo e verranno richieste all'Italia e il cibo pseudo tricolore sarà solo quello dell'Italian sounding, parlando solo di noi), una politica economica che un giorno aumenta i dazi sull'export UE verso l'America, poi li toglie, poi li rimette in un lungo vortice snervante e preoccupante della situazione americana. Una guerra diplomatica ed economica alla ricerca della gloria a stelle e strisce offuscata nel tempo, invero anche dalle precedenti amministrazioni Usa; una ricerca del passato che oggi ha spaccato il mondo. Una parte pro Usa e una parte contro perché malgrado i sogni di Nobel per la pace di Donald Trump le guerre continuano, le guerre avanzano, l'intelligence rischia il naufragio dentro una chat di WhatsApp. 
Ai tavoli si siedono i diplomatici o presunti tali, sul terreno muoiono famiglie e bambini e non sembra finire nel breve periodo.
Quattro anni e sono appena cominciato e sembrano già lunghi il doppio.

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