Festa del lavoro

A volte non ci si crede, inspiegabile. Ti ritrovi ad un certo punto del mese, ogni mese in realtà, a rifare i conti, a rintracciare tutte le spese sostenute fino a quel momento. Apri l'app della tua banca, quella della carta di credito, stampi il cedolino dello stipendio. Nulla, i soldi dello stipendio sono entrati ma sono usciti a velocità doppia: figli, casa, prestiti, la spesa per vivere. Basta, non c'è auto, non c'è nessun'altra proprietà da pagare mensilmente e allora?
Allora senza tanti giri di parole ha ragione il Presidente Mattarella, gli stipendi sono inadeguati, sono il problema storico del nostro paese, destra o sinistra che si tiri in ballo.
L'Italia in ambito UE è un paese che è rimasto al palo, che non ha forse mai voluto affrontare una questione che è si economica ma anche sociale perché già sul medio periodo gli stipendi attuali creano nel lavoratore insicurezza, inadeguatezza, incapacità di spesa. Il minimo salariale nel nostro paese ha vissuto saltuari picchi di discussione, sempre in prossimità di tornare elettorali, come argomento utile da spendere per gli elettori e poi è sempre tornato nel cassetto delle bozze da non prendere troppo sul serio.
Mattarella prende atto che la questione salariale in Italia è un buco nero che viene passato come inaffrontabile ma che ora più che mai si deve affrontare. 
La situazione nel paese non è bella, rosea, non lascia margine minimi al pensiero positivo.
I salari inadeguati allo sproporzionato aumento del costo della vita, un tourbillon economico condizionato forse oltremodo da eventi esterni difficili da capire (guerre e dazi). In questa girandola di eventi politico-economici  il lavoratore italiano ha visto assottigliarsi drammaticamente il proprio potere di spesa. 
Ha subito questo si gli eventi che si sono succeduti, alzando rare volte la voce, urla di il proprio malcontento. 
L'argomento come altri del resto andrebbe gestito con il coinvolgimento di tutte le parti in causa che non sono poche. Dalla base rappresentatq dai sindacati alle rappresentanze imprenditoriali, alle forze politiche; parti necessariamente interconnesse fra loro, dall'aspetto fiscale a quello salariale a quello della sicurezza. Questione lavoro che va analizzata in tutte le componenti per poter realizzare un progetto ampio e sicuro. Un aspetto fra quelli sopra citati regolamentato in toto con il sostegno di tutte le parti coinvolte ha inevitabilmente ricadute positive sugli altri.
Il problema nel nostro paese è proprio il consenso condiviso fra le parti, l'unità d'intenti.
Ed emerge violento nei numeri negativi legati al mondo del lavoro in termini di salari e sicurezza. 
Rivelano difficoltà, problematiche, situazioni critiche ampiamente diffuse nel mondo del lavoro del paese.
Il monito di Mattarella arriva a ridosso della festa del Primo Maggio, Festa del Lavoro, giornata che dovrebbe festeggiare i lavoratori, gli stessi che muoiono nello svolgere la loro professione e che oggettivamente non hanno motivo di fare festa.
Riusciranno le parole di Mattarella a scuotere il mondo politico e quello sindacale, finora piuttosto algidi?


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