Ricordi praghesi

Dove eravamo trent'anni fa? Soprattutto come eravamo? Giovani, anzi, più giovani, forti, al netto degli acciacchi nostrani, belli, lei di più.
Dove eravamo in quel periodo i festività infrasettimanale schiacciato fra il 25 aprile e il Primo maggio?
Eravamo lontani, oltre i confini nazionali, nel cuore della vecchia Europa che riscopriva una nuova giovinezza. Giovinezza che per molti paesi era una novità assoluta.
Noi, nel nostro piccolo andavamo alla conquista di Praga e della Repubblica Ceca, poco prima della maturità, soprattutto andavamo alla ricerca di una avventura, una qualsiasi in realtà. O forse no, non l'ho mai capito bene.
Trent'anni fa pioveva sempre, ogni giorno, occasione per stare stretti uno all'altra perché ci andava, perché era giusto così, semplicemente.
Eravamo noi, un gruppone rumoroso e numeroso che scopriva una capitale in movimento, pronta nel futuro più prossimo a cambiare il proprio look ma ancora "in progress".
Trent'anni fa faceva le albe ogni notte; ogni notte a guardare il sole andare giù e ascoltare musica alla TV.
Eravamo giovani, forti, belli, lei di più.
Eravamo col sorriso sulle labbra ogni ora, mano nella mano, stretti e abbracciati, senza pensieri e lontani.
Lontani soprattutto da quello che avevamo lasciato a casa.
Trent'anni fa eravamo là, forse un po' ci siamo rimasti perché a volte basta poco per guardarci e sorridere silenziosi in mezzo al mondo.

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