Cosa succede se il costo dei beni e servizi aumentano all'improvviso?
Il costo della vita, dei beni di prima necessità?
Attorno a persone comuni, persone anonime? Che soluzione rimane se non la protesta?
Protestare civilmente, alzando la voce, restando fermi, usando come unica arma la voce, un cartellone, una bandiera magari.
Protestare perché tutto ha raggiunto un costo esagerato ed insostenibile.
Lo senti come un dovere, oggi più che mai, in ognuna delle sponde che si affacciano sull'Oceano Atlantico.
Protestare per diventare un fronte unico ed unito anche se il più delle volte diventa un esercizio di equilibrismo politico; protestare perché incapaci di condividere piani economici che prevedono un costo di spesa enorme per un intero continente ( e l'accordo su questo punto nel Vecchio Continente è più di un esercizio di equilibrio politico ed economico).
Europa o America a questo punto è indifferente, protestare diventa l'unico modo di alzare la voce contro chi ti governa, contro chi profetizza magnificenza e splendore futuro perdendo di vista il reale stato delle cose.
America ed Europa, anche al di fuori dell'Unione Europea essendo ancora drammaticamente in corso la guerra fra Russia ed Ucraina, nel corso dell'ultimo weekend hanno osservato le manifestazioni politiche e non che hanno animato le piazze delle città più importanti. Manifestazioni che non sempre hanno avuto un esito pacifico ma che sono pur sempre spie dello stato d'animo di ogni paese.
Storicamente è l'Europa ad avere un peso importante, decisivo, nel destino sociale, economico e anche politico.
Oggi si manifesta per il previsto riarmo deciso dai paesi facenti parte della UE e per l'imposizione piuttosto insensata si può dire da parte degli Usa di dazi sull'import dall'Europa; diventa un po' più insensata questa scelta politica a stelle e strisce soprattutto perché fra gli altri tocca paesi che in realtà sono isole remote, hangar militari addirittura isole abitate esclusivamente da pinguini all'oscuro di tutto.
Se forse le proteste europee non hanno oltreoceano una eco importante, quanto successo in alcune grandi città a stelle e strisce è esplosa la protesta degli americani che non sostengono il MAGA e il suo profeta Trump; hanno protestato comuni cittadini e chi per i tagli senza scampo dell'amministrazione americana ha perso tutto in poche ore.
Proteste massicce, con un numero di partecipanti enorme come se aprile e i dazi Usa avessero svegliato dal torpore del primo trimestre di presidenza Trump (e Musk...) i cittadini americani alle prese con scaffali vuoti, materie prime che è presumibile pensare che non sarà facile rivedere nel breve periodo.
Colpa di chi? In Europa si protesta e si sa bene contro e per colpa di chi (UE, Trump, Von der Leyen, Russia...), negli Stati Uniti l'obiettivo è Trump, il rieletto presidente americano, i suoi collaboratori che in un trimestre hanno esibito un notevole campionario di gaffes e atteggiamenti imbarazzanti.
A rafforzare la voce della protesta americana i numeri di Wall Street e delle altre borse del mondo. Numeri in rosso che non lasciano spazio ad altre interpretazioni. Rosso ovunque ha il significato di negativo, di perdita, di cose che non vanno bene, anzi.
Ea domanda successiva è "per quanto tempo questa situazione può continuare?"
E allora ecco, la protesta, la voce di tante voci tutte insieme. Il mezzo civile che tutti possono usare; un momento in cui tutti siamo uguali e tutti possiamo viverlo con le nostre idee.
Qui però subentra un aspetto inquietante che per una frazione di secondo esula dalla protesta, dal suo senso civile, dal rispetto per chi non condivide le proprie idee; sostenitori del MAGA (acronimo trumpiani che sta per Make America Great Again, facciamo nuovamente grande l'America) hanno contro protestato semplicemente scendendo dai propri pick up impugnando senza problemi fucili. Esatto. Fucili. A Lafayette, Louisiana.
Legalmente chi è stato fermato è stato subito rilasciato ed è un passaggio che spiega come le proteste non diano tutte uguali, anzi. Che spiega come la tanto sbandierata democrazia americana non sia poi così uguale per tutti e per tutti.
Proteste c'è ne saranno ancora questo appare certo, Wall Street è destinata a chiudere in rosso ancora, gli attriti fra i grandi del mondo rimarranno stabili come sempre anche se ormai la tanto annunciata Pasqua di pace è vicina e tanto lontana.
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