Leone XIV

"Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!"

Latino più, latino meno, al netto dell'emozione provata dal cardinale francese Mamberti nell'iniziare l'annuncio. Il senso gioioso della frase è che il nuovo Papa è stato nominato dai Cardinali nel segreto del Conclave fra le volte celesti della Cappella Sistina. Ad annunciarlo prima ancora dell'annuncio dal balcone centrale della Basilica la fumata bianca che ha spezzato in due il pomeriggio romano creando una bianca cortina fumosa per un prima e un dopo.

La fumata bianca, fin da subito apparsa potente ha dapprima fatto esplodere la folla che occupava dalle prime del mattino Piazza san Pietro e e successivamente "sfrattato" la coppia di gabbiani con pulcino che da un paio di giorni avevano eletto a dimora sicura quel comignolo fumante altrimenti anonimo.

L'annuncio del nuovo Papa è proseguito in migliaia di dirette televisive, lancio di agenzie, post sui vari canali social. Soprattutto è davvero arrivato in ogni angolo del mondo cattolico con campane a festa che se anche credi in qualcos'altro ha fatto bene all'anima in una giornata nel mezzo della settimana. 

Il nuovo Pontefice è un americano, il primo nordamericano, di Chicago, un agostiniano (con tutto quello che questa definizione legata all'ordine di Sant'Agostino potrà avere in futuro) che però più di ogni altra cosa nelle prime immagini in mondovisione è sembrato un uomo emozionato, con gli occhi lucidi dietro gli occhiali, il mento tremante osservando la folla che lo applaudiva. 

Un'emozione vera che non passerà inosservata agli addetti stampa ma anche a quelli che ci tengono ad osservare il linguaggio del corpo (forte e possente ad esempio Wojtila, aperto e spontaneo Bergoglio ad esempio). Il fu Cardinale Robert Francis Prevost dall'Illinois è parso stupito, travolto, emozionato, umano soprattutto. E al passo con il suo tempo vista la scelta del nome, Leone XIV.

Leone XIII fu il primo Papa privato del potere temporale dopo l'Unità del Regno d'Italia, rimase Pontefice 25 anni e guidò la nuova Chiesa di fine '800 verso la nuova realtà. Realtà che a ben guardare non è molto diversa (limitatamente all'Italia) da ora: lavoro, salute, economia, oggi come allora erano giorno di crisi vera, pesante. Leone XIII a suo modo guardò al sociale, alla nuova nazione che si sviluppava oltre le mura leonine. A modo suo esternò il proprio punto di vista che si poteva fare anche senza l'uso dei social. 

Mise il proprio punto di vista in una enciclica papale rimasta nella storia, nel 1891, con il nome di "Rerum Novarum" (per tutti, cattolicie  non sarebbe da rispolverare in altre sedi anche oggi).

Oggi Leone XIV ha davanti a se un cammino difficile, che inevitabilmente guarderà al recente passato.

Oggi Leone XIV è anche un uomo che è stato fatto Papa, che non è nero come voci maliziose avevano anticipato durante i giorni bui del lungo ricovero di Francesco e non è neppure il Cardinale Parolin con il fantomatico nome di Gregorio XVII come ampiamente anticipato da presunti giornalai social.

La fumata bianca è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì 08/05/2025, lo sanno anche i gabbiani che sono volati su altri tetti e su altri comignoli che Roma fortunati loro ne offre sempre tanti.



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