Una prima timida vittoria

Timida vittoria? Primi vagiti di una opposizione seria, forse unita? 
Si riparte dopo le elezioni amministrative, ballottaggi dove previsti l'8 e il 9 giugno in concomitanza con il voto per il referendum, dalla vittoria della Sinistra, o Centrosinistra che da più corretto, a Genova e Ravenna. 
I nuovi sindaci sono rispettivamente Salis e Barattoli, al ballottaggio Taranto e Matera.
Il senso di tutto ciò a Sinistra qual'è? Vittoria estemporanea, fine a se stessa o ponte verso un domani che è già qui come recita lo slogan del neo sindaco genovese Salis? 
Soprattutto questa vittoria progressista ottenuta con il 51% delle preferenze saprà unire tutte le anime un po' storte che compongono l'arco del Centrosinistra (PD, M5S, Italia viva, tutti attenti a specificare che uniti si vince nei vari messaggi di congratulazioni)?
Sarà una unità vera, elemento utile per lanciare il futuro prossimo?
A parole certamente sarà così ma in questa tornata amministrativa, tipo di elezioni sempre più sentite rispetto alle politiche (dato che va studiato, capito, elaborato), qualche scricchiolio anche questo strambi campo largo lo ha avuto, nello specifico fra alcuni rappresentanti storici dello stesso campo, forse troppo largo. Le elezioni di giugno inevitabilmente delineeranno il profilo più preciso.
A Destra è un po' naufragata la coalizione di governo che per paradosso al tempo stesso ha l'unione degli elettori e la distanza fra i vertici che la compongono.
Il ballottaggio e sul lungo periodo il voto alle prossime regionali lascia aperto lo spazio a tanti ragionevoli chiarimenti in entrambe le coalizioni che definiranno al meglio le strategie politiche.
A Sinistra per ora una vittoria che da una spinta in più.

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