Ricordo l'ora, le 16:58 e ricordo il caldo oggi come allora, appiccicoso, quello dell'afa che non ti fa respirare.
Ricordo il giorno, domenica, che chiudeva la settimana.
Era piena stagione estiva, quella del 1992, post diploma di qualifica, primo step del percorso scolastico all'istituto superiore.
Fine settimana, estate, il turno serale da iniziare, la barba da fare.
Televisore acceso per sentire un po' di notizie prima di andare, musica che passa e che ascolto molto distrattamente.
Mi fa compagnia mentre inizio a radermi.
Batto il rasoio sul bordo del lavandino, due tocchi veloci e la musica si spegne.
La musica lascia spazio alla sigma del telegiornale.
Mi dirigo verso il salotto, voglio capire.
Fa male, fa davvero male quello che sento.
Di nuovo. Si, di nuovo esatto, dopo quello del 23 Maggio 1992 al giudice Falcone, la moglie e gli agenti della scorta.
Ascolto, non riesco a dire nulla a mio padre che nel frattempo mi ha raggiunto.
La mafia ha colpito il giudice Borsellino e gli agenti della scorta.
Papà ha gli occhi lucidi, io mi levo il sapone residuo e mi siedo sul divano. Voglio ascoltare.
Ascolto e fatico a capire e ancora oggi, 33 anni dopo fatico a capire molto di quell'estate di morte.
Era domenica, 19 Luglio 1992.
Giudice Paolo Borsellino
Gli agenti della scorta:
Emanuela Loi
Agostino Catalano
Vincenzo Li Muli
Walter Eddie Cosina
Claudio Traina.
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